Genesi 20:7 “Ora dunque restituisci la moglie di quest’uomo, perché è un profeta; ed egli pregherà per te e tu vivrai. Ma se non la restituisci, sappi per certo che morirai tu e tutti i tuoi”.
Redazione a cura di Federica Urgese
Nella predicazione odierna tratteremo di due ruoli ben distinti e molto importanti fin dall’Antico Testamento: Sacerdoti e Profeti. Ma qual è la prima volta che nella Bibbia si parla di ‘profeti’? Leggiamo Esodo 7:1 “L’Eterno disse a Mosè: «Vedi io ti faccio come dio per il Faraone, e tuo fratello Aaronne sarà il tuo profeta. 2 Tu dirai tutto quello che ti ordinerò e tuo fratello Aaronne parlerà al Faraone perché lasci partire i figli d’Israele dal suo paese. 3 Ma io indurirò il cuore del Faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d’Egitto. 4 Perciò il Faraone non vi darà ascolto, e così io stenderò la mia mano sull’Egitto e farò uscire dal paese d’Egitto le mie schiere, il mio popolo, i figli d’Israele, mediante grandi castighi. 5 Gli Egiziani conosceranno allora che io sono l’Eterno, quando distenderò la mia mano sull’Egitto e farò uscire di mezzo a loro i figli d’Israele». 6 E Mosè e Aaronne fecero così; essi fecero esattamente come l’Eterno aveva loro ordinato. 7 Quando parlarono al Faraone, Mosè aveva ottant’anni e Aaronne ottantatre ”.
In questi versi possiamo notare alcuni spunti di riflessione:
1. Per la prima volta viene nominato il profeta, ed è Dio stesso che parla a Mosè chiamando suo fratello Aaronne profeta, per l’appunto.
2. Mosè e Aaronne erano già avanti nell’età , oggi siamo nell’anno ebraico 5783. Quando i due fratelli avevano rispettivamente 80 e 83 anni, un profeta e un sacerdote, Dio li inviò al Faraone, con un messaggio preciso.
Esodo 9:13 “Poi l’Eterno disse a Mosè: «Levati al mattino presto, presentati davanti al Faraone e digli: “Così dice l’Eterno, il DIO degli Ebrei: Lascia andare il mio popolo, perché mi possa servire”.
Ci potremmo chiedere come mai Dio sceglie due anziani anziché due giovani. La risposta sta nel proposito: più grande è la chiamata e il proposito di Dio per noi, più tempo ci vorrà per prepararci. Mosè prima di affrontare il faraone è stato prima forgiato fortemente nel carattere. Mosè era balbuziente, eppure fu il primo grande sacerdote. Dio ci insegna che abbiamo sempre bisogno di Lui, che ci forgi e ci ammaestri per la chiamata che ha per noi.
3. Leggiamo che Mosè e Aaronne fecero esattamente come Dio aveva ordinato loro: ecco, il tempo di preparazione era servito.
Abbiamo detto durante il Rhema che l’Unzione Profetica e Sacerdotale saranno prevalenti in quest’anno. Mosè, nei versi di Deuteronomio, riferendosi a sé stesso dice: Deuteronomio 34:10 “Non c’è mai più stato in Israele un profeta simile a Mosè, con il quale il SIGNORE abbia trattato faccia a faccia”.
Dio lo riconferma sul monte della Trasfigurazione in Atti 3:22 “Mosè, infatti, disse: “Il Signore Dio vi susciterà in mezzo ai vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà” e in Atti 7:37 “Questi è il Mosè che disse ai figli d’Israele: “Dio vi susciterà, tra i vostri fratelli, un profeta come me”.
Leggiamo ora la consacrazione di Aaronne come Sommo Sacerdote in Esodo 40:13 “Rivestirai Aaronne delle vesti sacre, lo ungerai e lo consacrerai, perché mi serva come sacerdote”. È Mosè che unge Aaronne e lo riveste di vesti sacre che rappresentano il mantello ministeriale e sono quindi ben visibili a tutti. Essere consacrati vuol dire, dunque, offrire sé stessi a Dio in sacrificio, affinché Lui possa avere l’esclusiva su noi, così come marito e moglie si consacrano l’un l’altro al matrimonio e avranno sempre uno l’esclusiva dell’altra.
In tutta la Bibbia troviamo numerose volte citati sia profeti che sacerdoti, ma dobbiamo stare attenti a non confondere i due ruoli. Proviamo a fare chiarezza dicendo qual è la differenza fondamentale: il compito principale del sacerdote è rappresentare il popolo di Dio davanti a Dio; la chiamata principale del profeta è rappresentare Dio davanti al popolo di Dio. Sia i sacerdoti che i profeti sono chiamati e costituiti da Dio.
Vediamo ora qual è il compito del SACERDOTE
Ebrei 5:1 “Infatti ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, è costituito per gli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati”. Il ruolo di un sacerdote è semplicemente quello di rappresentare le persone davanti a Dio. Nell’AT un sacerdote voltava letteralmente le spalle al popolo e faceva da mediatore davanti a Dio. Il suo compito era mantenere e garantire la luce nel candelabro nel tempio e una volta l’anno entrare nel Luogo Santissimo. Il sacerdote, dunque, riconcilia il popolo con Dio attraverso sacrifici di animali. L’olocausto era, invece, un sacrificio volontario, l’animale veniva bruciato per intero, sempre tramite la figura del sacerdote. Era importante, al fine della riconciliazione con Dio dopo aver peccato, recuperare la comunione con Dio portando doni che Lo onorassero. Ma, come ben sappiamo, nel Nuovo Testamento le cose sono cambiate grazie alla venuta di Gesù sulla Terra che è il Sommo Sacerdote, Lui che ha mediato tra gli uomini e il Padre mediante il sacrificio della sua vita. Lo abbiamo detto, un sacerdote media davanti a Dio per conto delle persone, ed è quello che fa oggi il nostro Sommo Sacerdote per noi .
Ebrei 12:24 “e a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell’aspersione, che dice cose migliori di quello di Abele”.
Nell’Antico Testamento la responsabilità del sacerdote era quella di presentare le richieste del popolo davanti a Dio, di esprimere i bisogni, le proprie speranze e sogni e cercare il favore di Dio su quelle speranze e sogni. Quelle speranze e quei sogni erano tipicamente per piogge abbondanti, per un raccolto abbondante, una prole numerosa (tutti riflessi di ricchezza) e la vittoria contro i nemici (successo nella vita, affari, relazioni). Il sacerdote prende le preoccupazioni della gente e le porta a Dio, come delle vere e proprie petizioni. Il sacerdote media tra il popolo e Dio per conto del popolo. E tutto ciò che fa è incentrato sui bisogni della gente. Ogni figlio di Dio è chiamato ad essere sacerdote.
1Pietro 2:9 “Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce”.
Dunque, tutti, uomini e donne: nel NT non vi è differenza tra uomo e donna, siamo tutti chiamati a essere Sacerdoti e Sacerdotesse, al contrario dell’AT dove il sacerdozio era riservato solo agli uomini. Siamo chiamati tutti a essere testimonianza dell’Amore agapéo di Dio, gli altri devono vedere Lui attraverso di noi e non il contrario! Ogni famiglia è una chiesa: crediamo che il ruolo di un marito cristiano include l’essere il sacerdote della famiglia. Un marito rappresenta sua moglie e i suoi figli davanti a Dio. Ogni marito, sacerdote di casa, prende quotidianamente del tempo in preghiera ricordando i bisogni e le preoccupazioni di sua moglie e di ciascuno dei suoi figli. Prega per la salvezza dei suoi figli. Come Giobbe, chiede al Signore di perdonare i peccati dei suoi figli. Stabilisce la temperatura spirituale nella casa, sacrifica la sua vita per la loro. È un mediatore presso Dio per la sua famiglia. Decretiamo che ogni marito, quest’anno, possa riappropriarsi del suo ruolo nella famiglia.
Quali sono, invece, i compiti del PROFETA?
Nell’AT ci sono tanti profeti che saranno poi nominati da Gesù nel Nuovo Testamento. L’ AT è scritto da profeti, il Nuovo dagli Apostoli. Leggiamo i ministeri che Dio ha dato in Efesini 4:11 “Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori”. Gli apostoli rappresentano equilibrio e sapienza, i profeti la direzione.
1Corinzi 14:29 “Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino. 30 Ma se è rivelata qualcosa ad uno che è seduto, si taccia il precedente. 31 Tutti infatti, ad uno ad uno, potete profetizzare affinché tutti imparino e tutti siano incoraggiati”.
Nell’AT il profeta era molto diverso rispetto a quello che conosciamo nel NT. nell’Antico Testamento infatti nessuno poteva e doveva interferire mentre il profeta parlava e profetizzava, proprio perché la pena affidatagli qualora avesse sbagliato la profezia era molto severa. Mentre il sacerdote rappresenta il popolo davanti a Dio e Gli porta le sue suppliche, il profeta rappresenta Dio davanti al popolo, lo abbiamo appena visto . Gesù era un profeta che annunciava la Parola di Dio al popolo ed è, infatti, La Parola incarnata. Un profeta parla per conto di Dio, da parte di Dio e a volte rivela il futuro. È per questo che i profeti non erano ben visti, né ben accetti, perché spesso dicevano cose “scomode” per il popolo che amava invece sentirsi riferire solo cose buone. Oltre a Mosè, che l’AT chiama il più grande profeta che fosse mai esistito fino ad allora (abbiamo letto Deut. 34:10), il Signore nominò tanti altri uomini altamente spirituali, tra cui Samuele, Elia, Eliseo, Isaia, Geremia ed Ezechiele che furono chiamati a parlare per conto di Dio, ad agire per Suo conto, e comunicare con coraggio il Suo messaggio alla nazione di Israele. Ma Giovanni Battista è il profeta della transizione tra AT e NT e tra i nati di donna è il maggiore. Ma perché? Perché mentre gli altri hanno profetizzato sul Messia, Giovanni ha indicato il vero Messia come l’Agnello che toglie i peccati del mondo.
Luca 7:28 “Perché io vi dico che fra i nati di donna, non vi è alcun profeta più grande di Giovanni Battista; tuttavia il minimo nel regno di Dio è più grande di lui”.
Spesso i profeti hanno una personalità anche un po’ stravagante, per così dire. Le cose che fanno i profeti e il modo in cui vivono i profeti sono difficili da afferrare o comprendere per molte persone. Il loro comportamento può essere sorprendente, o addirittura, a volte, considerato offensivo.
Marco 1:6 “Or Giovanni era vestito di peli di cammello, aveva una cintura di cuoio intorno ai lombi e mangiava locuste e miele selvatico”.
Lo scopo principale del profeta è ricordare alle persone che la volontà di Dio per loro è spesso molto più grande, e talvolta completamente diversa, da ciò che le persone vogliono: buona vita, ricchezza, successo nella vita. Il profeta pronuncia la parola di Dio, la parola di giudizio e la parola di conforto, nei momenti di fallimento, sventura, sconfitta, morte. Il profeta ci dice che anche gli estranei e i nemici sono amati da Dio, egli pronuncia una parola di redenzione e riporta il popolo alle intenzioni originali di Dio!
Dalla Bibbia apprendiamo che i profeti sono stati nominati da Dio come uomini particolarmente dotati e differiscono da quei credenti che hanno il dono della profezia.
1Corinzi 12:9 “a un altro fede, dal medesimo Spirito a un altro dono di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro potere di compiere potenti operazioni; a un altro profezia; a un altro discernimento degli spiriti”.
I profeti a volte predicevano anche il futuro, come il caso di Agabo (Atti 11:21–28) e talvolta predicavano semplicemente, approfondendo la rivelazione già data. Nella famiglia cristiana, il marito deve essere anche una specie di profeta familiare. Rappresenta Dio per sua moglie e i suoi figli. Quando sua moglie è turbata, il marito, la calma condividendo la saggezza di Dio, onora sua moglie e se ne prende cura . Il marito, come profeta, deve proclamare il Vangelo della fede alla sua famiglia, fare decreti di prosperità e benedizione per la sua famiglia. Fornisce istruzione e formazione biblica a sua moglie e ai suoi figli senza diventare legalista, diventa il custode dei valori familiari prendendosene cura ogni giorno. Guida la famiglia come capo spirituale portandoli in chiesa, pregando con e per loro, modellando i valori biblici e indirizzando i suoi figli e la moglie alla santa Parola di Dio: il ruolo del sacerdote di casa è davvero importante e impegnativo! I mariti profetizzano alle loro mogli quando le lavano con l’acqua della Parola.
Efesini 5:25 “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei 26 per santificarla, avendola purificata col lavacro dell’acqua per mezzo della parola, (rhema).
Sono entrambi i genitori che profetizzano ai loro figli ogni qualvolta parlano loro delle cose di Dio, quando giacciono, quando si alzano e quando camminano per via (Deut.6:4-9).
Abbiamo visto come Mosè fu preparato anticipatamente e per lunghi anni da Dio prima di essere pronto per profetizzare al faraone. Quante volte Mosè profetizzò al faraone?
Esodo 3:10 Or dunque vieni e io ti manderò dal Faraone perché tu faccia uscire il mio popolo, i figli d’Israele, dall’Egitto». 11 Ma Mosè disse a DIO: «Chi sono io per andare dal Faraone e per far uscire i figli d’Israele dall’Egitto?». 12 DIO disse: «Io sarò con te, e questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: Quando avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, voi servirete DIO su questo monte».
Mosè chiede al faraone “Lascia andare il mio popolo” otto volte. Dio opera in e mediante l’azione di Mosè (così come mediante prodigi). L’attività di entrambi è decisiva per quanto sta per accadere. Dio prende l’iniziativa, invita Mosè a presentarsi davanti al faraone e fissa i tempi; ma Dio ha bisogno di Mosè come strumento (consapevole e convinto) nel quale e mediante il quale operare. L’incoraggiamento di oggi ci dice di non mollare, non arrenderci, dichiara con perseveranza e decreta davanti al faraone: “Lascia andare il mio popolo”, decretarlo per tutti quei familiari che ancora non servono Cristo, per i nostro amici, per tutti quelli “dal cuore duro” : prigionieri e schiavi del faraone. Saranno liberi grazie alla nostra perseveranza nell’intercessione , nel parlare la Parola, nel dire al faraone che è già sconfitto nel nome di Gesù!