L’OBBEDIENZA CI PORTA AL SOPRANNATURALE

Culto del 28 Lug 2019
Predicatore: Apostolo Lirio Porrello
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Il culto di questa domenica si ricollega al tema della volta precedente, perché anche oggi l’apostolo Lirio ci esorta a vivere nel soprannaturale e non in maniera naturale! Ovviamente se vogliamo vivere nel soprannaturale dobbiamo onorare e ubbidire a Dio senza discutere.
Leggiamo 1Pietro 4:10 Ciascuno metta al servizio degli altri il dono (charisma) che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio.
Come è stato detto nei culti precedenti noi siamo amministratori, Dio è il padrone e la grazia è qualcosa che non potremo mai meritare anche se vivessimo correttamente nell’ubbidienza, perché per definizione la grazia è un dono gratuito immeritato.

Nel capitolo 9 del Vangelo di Giovanni possiamo vedere all’opera la grazia di Dio, ma per prima cosa è importante capire in quale contesto si trovava Gesù in questo episodio della Sua vita. Dal capitolo sette fino al capitolo dieci l’ambientazione presentata dall’apostolo Giovanni riguarda la festa dei tabernacoli che si svolgeva durante otto giorni, in cui specialmente nell’ultimo giorno venivano celebrati due riti importanti: il primo rito rievoca il verso di Isaia 12:3 voi attingerete con gioia l’acqua dalle fonti della salvezza, dove per la parola salvezza si intende Yeshua, ovvero Cristo (che però in quel momento Israele non ha riconosciuto); e il secondo rito veniva celebrato al tramonto, con l’accensione di grandissimi candelabri nel tempio e in tutta Gerusalemme, che simboleggiava la cosiddetta manifestazione della luce. Perciò l’acqua attinta e versata era il simbolo dello Spirito, mentre la manifestazione della luce trattata nel capitolo nove, simboleggia la manifestazione di Cristo (luce del mondo), infatti Gesù stesso afferma che finché Lui fosse stato nel mondo era la vera luce! Ma come ha dimostrato di essere la vera luce del mondo? Lo ha fatto dando la vista a un cieco nato. Il cieco nato cosa rappresenta? Rappresenta ogni uomo che è nato in Adamo (con la natura di peccato) che ha la vista spirituale chiusa! Così Gesù, che è la vera luce, dà la vista ai ciechi!
Giovanni 9:1 Mentre passava, vide un uomo che era cieco fin dalla nascita. […] 5 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo». 6 Dopo aver detto queste cose, sputò in terra, con la saliva fece del fango e ne impiastrò gli occhi del cieco.
Gesù ha visto il cieco come vede noi e come ha scelto noi, perché è sempre Lui che prende sempre l’iniziativa!
Giovanni 9:7 Poi gli disse: «Va’, lavati nella piscina di Siloe» (che significa: “Mandato”); egli dunque vi andò, si lavò e ritornò che ci vedeva. 8 Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima cieco, dissero: «Non è questi colui che stava seduto a mendicare?». 9 Alcuni dicevano: «È lui». Altri: «Gli assomiglia». Ed egli diceva: «Io sono». 10 Gli dissero dunque: «Come ti sono stati aperti gli occhi?». 11 Egli rispose e disse: «Un uomo, chiamato Gesù, ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ alla piscina di Siloe e lavati”. Ed io vi sono andato, mi sono lavato e ho recuperato la vista».
Gesù comandò al cieco di lavarsi nella piscina e il cieco ubbidendo al Suo comando guarì. Questo episodio per noi deve essere un esempio di come possiamo entrare nel soprannaturale: ubbidendo! Dobbiamo stare attenti però, perché l’ubbidienza è sempre preceduta da un comando o da un’istruzione divina, quindi: Dio ci dà un comando e mentre ubbidiamo avviene il miracolo. Di conseguenza, solo se seguiamo esattamente le istruzioni di Gesù, il nostro miracolo è garantito, perciò non dobbiamo prendere alla leggera le Sue istruzioni!
Ogni istruzione che riceviamo dal Signore, attraverso la Parola scritta o pronunciata, è una chiamata all’obbedienza, per questa ragione se vogliamo che avvenga un miracolo nella nostra vita dobbiamo allinearci e accordarci alla Parola, poiché essa è soprannaturale e cambia le circostanze naturali, e noi potremmo vivere nei miracoli ogni giorno.
Un miracolo non è solo ottenere una guarigione, come successe al cieco, ma anche trasformare un uomo pieno di peccato in un uomo pieno di Dio! Ovviamente se il peccatore inizierà a discutere con Dio e salterà qualcuna delle Sue istruzioni non potrà essere salvato! Leggiamo a tal proposito Marco 1:15 e dicendo: «Il tempo (l’appuntamento divino) è compiuto e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all’evangelo».
Come possiamo vedere, non basta credere nell’esistenza del Signore Gesù, ma bisogna ravvedersi, ovvero cambiare il modo di pensare e il proprio stile di vita!
Infatti non possiamo affermare di essere figli di Dio se non ci siamo ravveduti, e di conseguenza non possiamo nemmeno affermare di essere dei discepoli semplicemente perché siamo nati di nuovo! Dopo essere nati di nuovo, tutti siamo invitati a camminare con Dio seguendo le istruzioni di Gesù e perseverando nella Sua Parola, ma il discepolato inizia solo quando scegliamo di dimorare nella Sua Parola, di fare solo la volontà di Dio e di prendere la nostra croce (ovvero rinnegare noi stessi), obbedendo a Dio in tutto e per tutto.
Giovanni 8:31 Gesù disse allora ai Giudei che avevano creduto in lui: «Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; 32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
La promessa di essere liberi, dunque, Gesù la fa ai discepoli, non ai semplici credenti, ecco perché non può esistere un cristianesimo “fai da te”, ma ognuno di noi ha bisogno di un’autorità spirituale per correggerci e portarci al cambiamento, perché se non l’abbiamo non cresceremo mai spiritualmente.

Gesù disse in Matteo 7:21 Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Senza le istruzioni della parola, senza obbedire alla parola di Dio e ai suoi servi, saremo privati dei miracoli, perché le benedizioni di Dio sono ricevute solo dai cuori obbedienti!

Vediamo adesso come una vedova riceve provvidenza seguendo le istruzioni divine in 2Re 4:1 Una donna, moglie di un discepolo dei profeti, gridò a Eliseo, dicendo: «Il tuo servo, mio marito, è morto, e tu sai che il tuo servo temeva l’Eterno; ora il creditore è venuto a prendersi i miei due figli per farli suoi schiavi». 2 Eliseo le disse: «Che cosa devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?» Ella rispose: «La tua serva in casa non ha altro che un vasetto d’olio». 3 Allora egli disse: «Va’ e chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei vasi vuoti, e non chiederne pochi. 4 Quando sei rientrata, chiudi la porta dietro di te e dei tuoi figli, poi versa l’olio in tutti quei vasi mettendoli da parte man mano che saranno pieni». 5 Ella dunque si allontanò da lui e chiuse la porta dietro di sé e dei suoi figli; questi le portavano i vasi ed ella vi versava l’olio.6 Quando i vasi furono pieni, ella disse a suo figlio: «Portami ancora un vaso». Ma egli le rispose: «Non ci sono più vasi». E l’olio si fermò. 7 Allora essa andò a riferire la cosa all’uomo di DIO, che le disse: «Va’ a vendere l’olio e paga il tuo debito; con quel che resta vivrete tu e i tuoi figli».
Quando Eliseo le dice “cosa posso fare per te?” è come se lo stesse dicendo Dio stesso, perché essendo un profeta rappresenta la voce di Dio e la Sua immensa grazia! Dio viene da noi per chiederci cosa può fare per aiutarci: questo è il linguaggio della grazia.
Tutto ciò che le stava dicendo il profeta di certo non era razionale, ma era un comando divino e la donna lo capì, perciò non discusse ma ubbidì, ricevendo così il suo miracolo! Questo è quello che dobbiamo fare anche noi: a ogni comando divino dobbiamo ubbidire senza discutere.
Inoltre la vedova per ottenere il miracolo ha avuto bisogno della collaborazione dei suoi due figli, questo ci mostra quanto sia importante l’armonia familiare e che dobbiamo sempre pregare per averla nelle nostre vite.
Infine la donna riempì tutti i vasi, l’olio si fermò solamente perché non c’erano più vasi da riempire e questo ci fa comprendere che Dio mai ferma la Sua provvidenza, ma siamo noi che Gli poniamo dei limiti e a volte non Gli permettiamo di fluire in quantità maggiore nelle nostre vite!
La donna seguì le istruzioni e tutti i vasi furono riempiti fino all’orlo; in seguito vendette l’olio – come Eliseo le aveva detto – pagò i debiti e mantenne i suoi figli: la sua obbedienza la portò nel soprannaturale.
Dio vuole darci molto di più, siamo noi che dobbiamo allargare il nostro cuore ed essere vasi d’olio nuovi affinché Egli possa versare la Sua unzione.
Spesso quello che Dio ci dice di fare non è razionale, ma non dobbiamo razionalizzare la volontà di Dio, è sufficiente la nostra ubbidienza per ottenere il miracolo.
Solo se obbediamo a Dio, tutti i nostri bisogni sono soddisfatti.

Vediamo altri esempi di miracoli che Dio ha fatto e come furono preceduti da istruzioni:
1) Mosè fu istruito su come affrontare il Faraone;
2) Giosuè e i figli d’Israele hanno dovuto marciare sette volte attorno a Gerico;
3) Eliseo parla al popolo di Israele.
2Re 3:16 Allora egli disse: «Così parla l’Eterno: “Scavate molte fosse in questa valle”.17 Poiché così dice l’Eterno: “Voi non vedrete né vento né pioggia; tuttavia questa valle si riempirà di acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da soma.”
Le fosse erano piene di acqua ma i moabiti le videro piene di sangue, come mai? Perché Dio ai Suoi figli fa bere la Sua acqua, ma il nemico da cui Dio ci protegge vede il sangue di Gesù e non ci può toccare.
4) Gesù dice a Pietro di gettare un amo in mare e di aspettarsi di trovare una moneta nella bocca del primo pesce pescato, ecc. Matteo 17:27 Tuttavia per non scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che verrà su; aprigli la bocca e vi troverai uno statere, prendilo e dallo loro per te e per me».
Dunque Gesù ha detto di credere nei miracoli per pagare le tasse, non di non pagarle!

Il concetto è sempre lo stesso: tutte le provvidenze vengono sempre dall’ubbidire alle istruzioni dell’Eterno, perché è l’obbedienza completa all’autorità divina che ci collega al soprannaturale, mentre la disobbedienza ci disconnette da esso e ci porta nel vivere nel naturale.
Quando entriamo nella dimensione del soprannaturale non ci sono più limiti, entriamo nella legge dell’infinito di Dio! Però anche se Dio è infinito, spesso in realtà non siamo ancora attrezzati per ricevere tutto ciò che ha da darci.

Dobbiamo ricordarci che quando viviamo nel naturale non siamo un’attrazione per nessuno che ci circonda, ma se viviamo una vita nel soprannaturale ogni testimonianza che diamo è importante perché mostra ciò che Dio può fare tutto, e i peccatori saranno attratti da un diverso stile di vita.

Impariamo a ubbidire alle istruzioni del Signore e la nostra casa sarà benedetta, vivremo nella prosperità, nella salute e la nostra vita sarà soprannaturale!

Redazione a cura di Gioia Machì