LE SUE PROMESSE NON POSSONO ESSERE SCOSSE

Culto del 18 Set 2022
Predicatore: Ev. Michele Marino
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Redazione a cura di Caterina Di Miceli

Superata la prima forte emozione, dovuta al fatto di trovarsi per la prima volta impegnato in una predicazione domenicale sul palco della chiesa Parola della grazia, l’evangelista Micky Marino porta  un messaggio coinvolgente in un’atmosfera carica di unzione.

Il tema centrale dell’odierna predicazione, molto caro al cuore di tutti i credenti, riguarda le promesse di Dio. Viene  data lettura di alcuni versetti del capitolo 12 dell’epistola agli Ebrei  nei quali l’autore riporta una promessa di Dio, secondo cui verrà un tempo in cui quasi tutte le cose saranno scosse, demolite e abolite, ma alcune cose non verranno mai scosse né abolite.

Ebrei12:25 Guardate di non rifiutare colui che parla, perché se non scamparono quelli che rifiutarono di ascoltare colui che promulgava gli oracoli sulla terra, quanto meno scamperemo noi, se rifiutiamo di ascoltare colui che parla dal cielo, 26 la cui voce scosse allora la terra, ma che ora ha fatto questa promessa, dicendo: «Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo». 27 Or questo “ancora una volta” sta ad indicare la rimozione delle cose scosse come di cose che sono fatte (create nella prima creazione), affinché rimangano quelle che non sono scosse. 28 Perciò, ricevendo il regno che non può essere scosso, mostriamo gratitudine, mediante la quale serviamo Dio in modo accettevole, con riverenza e timore, 29 perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.

 

Nel difficile tempo in cui viviamo, noi stessi abbiamo modo di constatare che in ogni area della nostra vita non ci sono più certezze; a causa della recente pandemia, ad esempio, abbiamo sperimentato che si sono accentuate le insicurezze, ma è incoraggiante sapere che alcune cose non saranno mai scosse, e sono quelle fondate sulla Roccia. Tutto ciò che non è fondato sulla Roccia (cioè su Cristo) crollerà, per questo la Scrittura afferma che il mondo attende la manifestazione dei figli di Dio, ma per quanto tempo dovrà attendere?  È necessario, anzi urgente, che la Chiesa si svegli e che al richiamo del Signore risponda: “Eccomi, manda me”.

Matteo 7:24 Perciò, chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, io lo paragono ad un uomo avveduto, che ha edificato la sua casa sopra la roccia. 25 Cadde la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa però non crollò, perché era fondata sopra la roccia. 26 Chiunque invece ode queste parole non le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo stolto, che ha edificato la sua casa sulla sabbia. 27 Cadde poi la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa crollò e la sua rovina fu grande».

 

Una cosa che non verrà mai scossa sono le promesse di Dio. Sul piano naturale non sempre è facile mantenere quello che si promette, anzi per lo più le promesse fatte vengono lasciate cadere nel dimenticatoio, ma questo non accade a Dio, Egli non dimentica mai nessuna delle Sue promesse, nonostante siano tantissime, viene infatti stimato che la Bibbia contenga diverse migliaia di promesse che riguardano ogni figlio di Dio e ogni situazione della vita. Ciascuno di noi può farle proprie mettendo in azione la propria fede in Cristo Gesù il Signore, poiché ogni Sua promessa ha in Lui il  Sì e l’Amen!  Il nostro Dio è un Dio di patti, e poiché ogni Sua promessa fa parte di un patto, è un atto legale che non può essere né cambiato né abolito.

 
2Corinzi 1:20 Poiché tutte le promesse di Dio hanno in lui il «sì» e l’«Amen», alla gloria di Dio per mezzo di noi.

Nell’esaminare l’esempio offerto dalla storia di Anna, madre del profeta Samuele, l’evangelista Marino guida la chiesa nella riflessione su alcuni particolari momenti della sua vita.

Nel cuore della donna c’era una grande afflizione, ma era consacrata a Dio e Gli rimase sempre fedele. In quel tempo Israele era governato dai Giudici, ma il popolo non era sottomesso all’Eterno, tutti facevano ciò che volevano e che ritenevano giusto, dando così luogo a una dilagante corruzione.

Geremia 31:31 Ecco, verranno i giorni», dice l’Eterno, «nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda; 32 non come il patto che ho stabilito con i loro padri nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese di Egitto, perché essi violarono il mio patto, benché io fossi loro Signore», dice l’Eterno

 

 C’era un uomo di nome Elkanah, che, secondo un’abitudine allora diffusa alla poligamia, sebbene contraria alla volontà di Dio, commise l’errore di sposare due donne: Anna e Peninna. La seconda aveva due figli, mentre la prima non ne aveva, e Peninna la scherniva. Anna era la moglie più amata da Elkanah, ma come è comprensibile, nonostante avesse l’amore del marito lei soffriva moltissimo.

1Samuele 1:1 C’era un uomo di Ramathaim-Tsofim, della regione montuosa di Efraim, che si chiamava Elkanah, figlio di Jeroham, figlio di Elihu, figlio di Tohu, figlio di Tsuf, Efraimita. 2 Aveva due mogli: una si chiamava Anna, l’altra Peninna. Peninna aveva figli mentre Anna non ne aveva. 3 Ogni anno quest’uomo saliva dalla sua città per adorare ed offrire sacrifici all’Eterno degli eserciti a Sciloh, dove erano i due figli di Eli, Hofni e Finehas, sacerdoti dell’Eterno. 4 Quando per Elkanah veniva il giorno di offrire il sacrificio, egli soleva dare a sua moglie Peninna e a tutti i suoi figli e figlie le loro parti; 5 ma ad Anna dava una parte doppia, perché amava Anna, benché l’Eterno avesse chiuso il suo grembo. 6 Or la sua rivale la molestava continuamente per farla irritare, perché l’Eterno aveva chiuso il suo grembo.

 

Il problema della sterilità purtroppo è molto diffuso anche oggi e in molti casi non si conoscono le cause che la determinano, comunque per quanto riguarda Anna, è da notare che nella Scrittura non si parla di sterilità, è scritto che l’Eterno “chiuse il suo grembo”. Nonostante non avesse avuto figli, cosa a quel tempo considerata una vergogna per una donna, Elkanah aveva nei suoi riguardi attenzioni particolari, ad esempio le dava una parte doppia di cibo. Perché? Questo ci parla dell’amore di Dio, il quale ci ama incondizionatamente a prescindere da eventuali problemi che possiamo avere; ci ama come siamo e ci ama così tanto che non ci lascia come siamo. Egli ci ha fatto tante promesse, ma affinché si realizzino è necessario che attraversino un processo: che  dalla mente scendano al cuore.

Peninna non cessava d’importunare Anna, probabilmente mossa da invidia o da gelosia, visto che il marito l’amava più di lei.

Da parte sua Anna, a causa della situazione in cui si trovava, non si sentiva degna e probabilmente cadde in depressione, ma comprese che solo davanti alla presenza di Dio poteva dare sfogo al suo dolore.

7 Così succedeva ogni anno; tutte le volte che Anna saliva alla casa dell’Eterno, Peninna la molestava; per cui ella piangeva e non prendeva più cibo. 8 Allora suo marito Elkanah le disse: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono io per te meglio di dieci figli?».

A quanto pare, Elkanah non si era reso conto dell’intimo dramma della moglie: né nel disturbo che le arrecava Peninna né della sofferenza che le causava la sterilità.

9 Dopo che ebbero mangiato e bevuto a Sciloh, Anna si levò. Or il sacerdote Eli stava seduto sul sedile all’entrata del tabernacolo dell’Eterno. 10 Nell’amarezza della sua anima pregava l’Eterno piangendo dirottamente.

A proposito della preghiera di Anna, per inciso l’evangelista Micky esorta la chiesa a non chiedere mai a Dio di fare le cose che Egli ha già fatto e a non chiederGli neppure di fare quello che Egli ha detto a noi di fare. Egli non risponderà mai a tali preghiere

 

11 Poi fece un voto, dicendo: «O Eterno degli eserciti, se veramente riguardi all’afflizione della tua serva, ti ricordi di me e non dimentichi la tua serva, ma vuoi dare alla tua serva un figlio maschio, io lo darò all’Eterno per tutti i giorni della sua vita, e il rasoio non passerà sulla sua testa». 12 Mentre essa prolungava la sua preghiera davanti all’Eterno, Eli stava osservando la sua bocca. 13 Anna parlava in cuor suo; soltanto le sue labbra si muovevano, ma la sua voce non si udiva; per questo Eli pensava che fosse ubriaca.

 

Prostratasi davanti all’Eterno, Anna diede sfogo a tutta l’amarezza del suo cuore, ma poiché muoveva solo le labbra e la sua voce non si udiva, il sacerdote Eli pensava che fosse ubriaca.

1Samuele 1:14 Così Eli le disse: «Fino a quando sarai ubriaca? Smaltisci il tuo vino!». 15 Ma Anna rispose e disse: «No, signor mio, io sono una donna afflitta nello spirito e non ho bevuto né vino né bevanda inebriante, ma stavo effondendo la mia anima davanti all’Eterno. 16 Non considerare la tua serva una donna perversa, perché è l’eccesso del mio dolore e della mia afflizione che mi ha fatto parlare finora». 17 Allora Eli le rispose: «Va’ in pace, e il DIO d’Israele ti conceda ciò che gli hai richiesto».

 

Anna aveva bisogno solo di una parola dall’Eterno… e dal momento in cui l’ebbe la sua vita cambiò.


18 Ella rispose: «Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi». Così la donna se ne andò per la sua via, prese cibo e il suo aspetto non fu più triste.

 

Nascita di Samuele

19 Essi si alzarono al mattino presto e si prostrarono davanti all’Eterno; poi partirono e ritornarono a casa loro a Ramah. Elkanah conobbe Anna, sua moglie, e l’Eterno si ricordò di lei. 20 A suo tempo, Anna concepì e partorì un figlio, a cui pose nome Samuele, dicendo: «Perché l’ho chiesto all’Eterno».

Subito dopo avere ricevuto una parola da parte del Signore, Anna concepì e partorì un figlio, ma la storia non finisce qui, perché  se è vero che Dio si ricordò di lei e le diede il figlio tanto atteso, è importante ricordare che anche lei si ricordò della promessa fatta all’Eterno e che la mantenne: “… se …  vuoi dare alla tua serva un figlio maschio, io lo darò all’Eterno per tutti i giorni della sua vita, e il rasoio non passerà sulla sua testa

Anna non sapeva che  attraverso il suo grembo Dio si sarebbe ripreso il Suo popolo, non sapeva quante benedizioni sarebbero scaturite sulla nazione grazie alla nascita di Samuele. Il bambino crebbe e con somma sofferenza Anna dovette accompagnarlo alla casa di Eli per farlo crescere con lui; di certo non capiva che senso avesse quell’assurda situazione. Samuele crebbe, divenne profeta, sacerdote e giudice d’Israele e Dio si servì tanto di Lui. Lo inviò anche a ungere Saul come re d’Israele e quando Saul disobbedì lo inviò a ungere Davide, dalla cui stirpe sarebbe venuto il Messia.

Riflettendo sulla storia di Anna ci si rende conte che molte volte Dio mette in atto strategie umanamente incomprensibili e che per noi è sempre conveniente fidarci di Lui e darGli le redini della nostra vita, non prestare ascolto alle voci delle varie Peninna che vogliono demoralizzarci e non rinunciare ad afferrare la nostra promessa. Continuiamo a credere fermamente nella Sua fedeltà e aggrappiamoci alla Sua voce, che è al di sopra di tutte le altre voci.

Dio ci promette che se nella nostra vita noi Lo mettiamo al primo posto, ci darà tutto il resto. Dio si ricorda sempre di noi, semmai talvolta siamo noi che, dopo avere ottenuto ciò che Gli avevamo chiesto, ci raffreddiamo e ci dimentichiamo di Lui.

La predicazione si conclude con un potente appello a ricordare chi è il Signore Gesù Cristo. Egli è il Signore dei signori, è il Re dei re, è il più forte dei più forti e davanti a Lui un giorno tutti s’inchineranno, anche gli atei e persino satana. Nessuno è come Lui, il Suo nome è al di sopra di ogni altro nome, è al di sopra di ogni malattia. Egli è l’unico attraverso cui viene la salvezza, l’unico che ha sconfitto la morte e che è risorto vittorioso! La prima volta è venuto come un bambino, la seconda volta verrà su un cavallo bianco; la prima volta è venuto come un Agnello, la seconda volta verrà come il Leone della tribù di Giuda. Egli è il primo e l’ultimo, il principio e la fine!