Redazione a cura di Caterina Di Miceli
Se vediamo il battesimo o la cena del Signore come sacramento, come stabilito dalla chiesa romana, significa vederli come il modo per ottenere la grazia, ma se ricordiamo ciò che Gesù ha detto: “Chiunque avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato” notiamo che nell’ordinanza la fede precede sempre la manifestazione esteriore, mentre nel sacramento la fede coincide con la manifestazione esteriore. Nella mentalità biblica, il battesimo non ha alcun potere, è semplicemente la manifestazione pubblica di ciò che si era già vissuto spiritualmente.
Ci sono tre cose fondamentali che ci fanno riconoscere un’ordinanza: 1. Gesù l’ha insegnata e ordinata; 2. Deve essere stata praticata negli Atti degli Apostoli da quest’ultimi; 3. Deve essere stata spiegata teologicamente nelle epistole.
La cena del Signore ha tutte queste tre caratteristiche.
Luca 22:19 Poi, preso il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me» 20 Così pure, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è sparso per voi.
Atti 2:46 E perseveravano con una sola mente tutti i giorni nel tempio e rompendo il pane di casa in casa, prendevano il cibo insieme con gioia e semplicità di cuore,
C’è differenza tra rompere il pane insieme che rappresenta la cena del Signore e prendere cibo insieme che rappresenta l’agape. Questo ci dimostra che la cena del Signore veniva praticata dagli apostoli.
1 Corinzi 10:16 Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse partecipazione con il sangue di Cristo? Il pane, che noi rompiamo, non è forse partecipazione con il corpo di Cristo? 1Corinzi 10:21 Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demoni, voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni.
Questi versi confermano i tre punti fondamentali per un’ordinanza, di cui abbiamo parlato precedentemente.
1 Corinzi 11:23 Poiché io ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso: che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, 24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me». 25 Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me».26 Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga. 27 Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. 28 Ora ognuno esamini sé stesso, e così mangi del pane e beva del calice, 29 poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, non discernendo il corpo del Signore. 30 Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono. 31 Perché se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati. 32 Ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati col mondo.
Siamo chiamati ad esaminare noi stessi affinché discerniamo il Corpo del Signore.
In Geremia 31:31 è scritta la profezia del Nuovo Patto e dice che è stato fatto per la casa di Israele e la casa di Giuda; l’apostolo Paolo scrive però alla chiesa di Corinto, una chiesa mista composta da greci ed ebrei, ordinando la celebrazione della cena del Signore, questo dà la garanzia che la Chiesa è entrata pienamente, anche con i gentili, nella Nuova ed Eterna Alleanza perché Gesù non è morto come l’Agnello che toglie il peccato di Israele ma come l’Agnello che toglie il peccato del mondo. Inoltre mentre Geremia parla del Nuovo Patto, Ezechiele parla dello Spirito Santo in modo molto chiaro, dicendo che nel Nuovo Patto viene garantita anche la dimora interiore dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo segue sempre i Patti nella Sua opera, non si muove mai fuori dai Patti riguardo alla relazione del popolo del Patto. La prima persona che noi abbiamo incontrato è stato lo Spirito Santo perché è Lui che ci ha convinto di peccato, di giustizia e di giudizio. Lo Spirito Santo convince, il nemico seduce e inganna. Lo Spirito è lo Spirito della verità e ti convince solo della verità. Il seduttore, come ha fatto con Eva, non l’ha convinta della verità ma di una menzogna, quindi non è convinzione ma seduzione. La convinzione è portarti alla conoscenza della Verità e questa Verità non poteva essere insegnata finché la redenzione non fosse compiuta.
Giovanni 16:8 E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio.
Lo Spirito Santo è onnipresente ma quando Gesù dice che Lui sarebbe venuto, si stava riferendo alla Pentecoste. Lo Spirito Santo non è venuto come presenza perché Gesù aveva detto ai Suoi discepoli che Lui era già con loro, quindi era presente, ma Lo Spirito Santo sarebbe venuto IN loro, non è quindi venuto come presenza ma con una nuova missione che non poteva avere finché la Nuova ed Eterna Alleanza non iniziava. Lo Spirito Santo non poteva convincere il mondo di peccato se Gesù non era ancora morto sulla croce, non era stato seppellito, non era resuscitato, non era stato sulla terra per 40 giorni dopo la resurrezione e non fosse asceso alla destra del Padre. Tutte queste cose dovevano accadere prima che Lo Spirito Santo convincesse di tali cose. Prima sono accadute e poi lo Spirito ha convinto. Lo Spirito Santo convince di peccato, di giustizia e di giudizio, ci presenta il Salvatore, Lo riceviamo, ci fa nascere di nuovo, ci santifica posizionalmente, ovvero ci mette in una posizione giusta davanti a Dio, perché nel nostro spirito non abbiamo difetti poiché un Dio perfetto non può generare figli imperfetti, e ci santifica progressivamente, questo ha bisogno della nostra collaborazione.
1 Pietro 1:2 eletti secondo la preordinazione di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per ubbidire e per essere aspersi col sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate.
Quando nasci di nuovo, ubbidire diventa una cosa normale. Eravamo ribelli ma Dio mette nella nostra stessa natura un peso di ubbidienza. La grazia di Dio è sempre superiore al nostro bisogno ma ancora oggi non siamo riusciti ad afferrarla pienamente. Quando ci lamentiamo, pecchiamo di incredulità verso la grazia che Dio già ci ha fornito per risolvere il nostro problema. Siamo nati per ubbidire e per vincere.
Lo Spirito Santo non è stato promesso da Gesù come visitatore ma come dimorante.
Giovanni 14:23 Gesù rispose e gli disse: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui.
Dio ci ha amati per primo ma la nostra risposta determina la relazione. Il Suo amore per noi è sempre primo ma noi possiamo rispondere con indifferenza o con amore. Per creare una relazione c’è bisogno di due persone. Dio ti ama e te lo dimostra ma se tu lo ami osservi la Sua Parola. Non esiste un amore emotivo con Dio, l’amore di Dio mai è separato dall’ubbidienza; non puoi amare Dio e continuare a vivere secondo il tuo volere, quello è egoismo.
Ezechiele 36:26 Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 27 Metterò DENTRO DI VOI il mio Spirito e vi farò camminare nei miei statuti, e voi osserverete e metterete in pratica i miei decreti.
Il risultato della dimora dello Spirito in noi è la nostra ubbidienza. Puoi dire di essere ripieno di Spirito ma se sei disubbidiente stai andando contro lo Spirito. Lui ti porterà sempre all’ubbidienza della Parola, della Verità. Il profeta Ezechiele ha quindi rilasciato le caratteristiche assolute del Nuovo Patto che non erano presenti nell’Antico Patto: cuore nuovo, spirito nuovo e Spirito Santo in noi.
Giovanni 14:15 «Se mi amate, osservate i miei comandamenti, 16 Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro (allos) Consolatore (Parakletos), che rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi.
Nella mente di Gesù amore e ubbidienza sono collegati. Non esiste amore senza ubbidienza. Lo Spirito Santo dimora in noi e non ci lascia mai, la sensazione di abbandono che a volte percepiamo è una bugia dell’anima perché Dio non mente e Lui ha detto che non ci lascerà e non ci abbandonerà mai! Il problema è che noi non percepiamo la Sua presenza, non che non c’è la Sua presenza. Quando comprendi che lo Spirito Santo vive in te, cominci a vedere le cose attorno a te diversamente. Quando vedi le cose secondo le tue capacità ti senti limitato, ma quando sai che l’autore di tutte le cose vive in te allora tutto cambia. Dio non ci ha dato qualcosa, ci ha dato qualcuno: il Suo stesso Spirito.
2 Corinzi 13:13 La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Amen.
Abbiamo sempre bisogno di sentirci amati e approvati dal Padre. La nostra franchezza nasce dall’approvazione divina. Poiché mi sento approvato ho franchezza. La franchezza nasce dall’intimità e nell’intimità trovi l’approvazione di Dio e quando sai di essere approvato da Lui, questo ti dà franchezza e parli con autorità come faceva Gesù. L’autorità e la franchezza vengono dall’approvazione che trovi nell’intimità con il Padre.
2 Corinzi 3:5 non già che da noi stessi siamo capaci di pensare alcuna cosa come proveniente da noi stessi, ma la nostra capacità viene da Dio, 6 il quale ci ha anche resi ministri idonei del nuovo patto, non della lettera, ma dello Spirito, poiché la lettera uccide, ma lo Spirito dà vita. 7 Or se il ministero della morte, che era scolpito in lettere su pietre, fu glorioso tanto che i figli d’Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè, per la gloria del suo volto che però doveva essere annullata, 8 quanto più glorioso sarà il ministero dello Spirito? Il ministero della condanna faceva sentire l’uomo condannato, il ministero dello Spirito rende l’uomo giustificato. La legge faceva rendere conto all’uomo di non avere giustizia, la grazia conferisce la giustizia di Dio in Cristo. 9 Se infatti il ministero della condanna fu circondato di gloria, molto più abbonderà in gloria il ministero della giustizia. 10 Per cui, sotto questo aspetto anche ciò che fu reso glorioso non fu veramente glorioso, se messo a confronto con la più eccellente gloria. 11 Perché, se ciò che doveva essere annullato fu circondato di gloria, sarà molto più glorioso ciò che è duraturo. 12 Avendo dunque questa speranza, usiamo una grande franchezza nel parlare, 13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul proprio volto, affinché i figli d’Israele non fissassero il loro sguardo sulla fine di ciò che doveva essere annullato. 14 Ma le loro menti sono diventate ottuse; infatti, nella lettura dell’antico patto lo stesso velo rimane senza essere rimosso, perché il velo viene annullato in Cristo. 15 Anzi fino ad oggi, quando si legge Mosè un velo rimane sul loro cuore. 16 Ma quando Israele si sarà convertito al Signore, il velo sarà rimosso. 17 Or il Signore è lo Spirito, e dov’è lo Spirito del Signore, vi è libertà.
L’apostolo Paolo fa una differenza tra il ministero della lettera e il ministero dello Spirito. Il Nuovo Patto è il ministero dello Spirito attraverso la redenzione di Cristo. La lettera dimostra che siamo morti, non è essa stessa che uccide. Quando da peccatore mi confronto con una legge santa ciò di cui mi rendo conto è che sono trasgressore. La legge è stata data per dimostrarci che abbiamo bisogno di uno che ci salva perché siamo l’opposto della legge di Dio. L’apostolo Paolo paragona la gloria della legge, che è ugualmente perfetta perché dà gli standard morali di Dio, e il ministero dello Spirito. La legge ti dimostra che sei ingiusto, lo Spirito viene, ti giustifica e ti dà la giustizia. La legge ha il compito di mostrare le tue trasgressioni ma il tuo compito è quello di accostarti al Salvatore. L’apostolo Paolo afferma quindi che la legge ha svolto il suo compito e ci ha resi desiderosi del Salvatore che è venuto a dare la Sua vita al nostro posto. Nel sacerdozio di Aaronne non vi erano giuramenti perché era un Patto transitorio: nel momento in cui la cortina del tempio che separava luogo santo da luogo santissimo si squarciò e non vi fù più separazione, quello è il momento in cui l’Antico Patto è stato compiuto. L’Antico Patto e il sacerdozio levitico e aaronico erano stati fatti per essere annullati. Quando Mosè scese trasfigurato dal monte, il popolo gli chiese di coprirsi il volto perché un peccatore non poteva guardare tale splendore. Dio ha permesso che Mosè si mettesse il velo affinché il popolo non guardasse a ciò che è transitorio ma guardasse a ciò che è eterno: sacerdozio eterno secondo l’ordine di Melckisedek. Noi non guardiamo a ciò che è transitorio ma a ciò che è eterno. Noi abbiamo franchezza perché conosciamo il nostro futuro!
Tutti siamo in un processo di trasformazione. I nostri conflitti finiranno quando ci arrenderemo alla Sua volontà lasciando la nostra. Dio non cambia ma tu sei chiamato a cambiare.
2Corinzi 3:18 E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine (e somiglianza) di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore.