IL PATTO MOSAICO | Quarta Parte

Culto del 04 Set 2022
Predicatore: Apostolo Lirio Porrello
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Giovanni 1:17  “poiché la Legge è stata data per mezzo di Mosè, ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo”

Il messaggio di oggi continua ad approfondire il tema del patto mosaico iniziato qualche domenica fa e inizia chiedendoci il perché dobbiamo parlare del Patto Mosaico pur essendo noi nel Nuovo Patto. La risposta prevede due motivazioni:

 1 .perché non possiamo comprendere bene i Vangeli se non capiamo che Gesù è venuto in un tempo in cui la Legge dominava la vita degli Ebrei.

  1. Perché anche tutti gli scrittori del NT erano stati sottoposti alla Legge prima della Resurrezione di Gesù, anche Paolo, infatti, s’impegnava al fine di osservare i 613 precetti che gli venivano imposti. Leggiamolo in

Filippesi 3:3-11I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci gloriamo in Cristo Gesù senza confidarci nella carne, benché io avessi di che confidare anche nella carne; se qualcuno pensa di avere di che confidare, io ne ho molto di più: sono stato circonciso l’ottavo giorno, sono della nazione d’Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo di Ebrei quanto alla legge, fariseo,  quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile.  Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo.  Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo,  e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede, per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte,  se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti.

L’apostolo Paolo reputa una perdita l’insieme di queste cose davanti alla conoscenza di Cristo, le ritiene come tanta spazzatura. Paolo ci trasmette un messaggio molto forte in questi versetti: la giustizia si ha attraverso la fede di Cristo (non in Cristo), perché è la Sua fede che di manifesta in noi attraverso Cristo. Paolo ci dice di essere morto con Cristo sulla croce, lo sappiamo, assieme a tutte le leggi inutili, ma ora  è risorto con Cristo. Questa resurrezione, che non è quella fisica dei morti, che avverrà in un batter d’occhio, è una transizione, un processo. E’ questa la transizione che avviene per un Ebreo che va verso Cristo.

Facciamo ora un breve riepilogo dei messaggi precedenti per meglio comprendere quello odierno.

  1. Scritture: Il Patto Mosaico contiene informazioni dettagliate e molto estese; i riferimenti scritturali si estendono da Esodo 20:1 a Deuteronomio 28:68, quindi nei libri di Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio, vale a dire che quattro libri su cinque del Pentateuco sono basati sulla Legge di Mosè. B. I partecipanti al Patto:  Le parti coinvolte in questo patto erano solo Dio e Israele: Dio non fa il patto con i gentili, bensì con Mosè, anche se in realtà l’alleanza è stata stipulata con Israele e non semplicemente con Mosè che fungeva da rappresentante di tutto Israele. Sicuramente non con la futura Chiesa nè con i Gentili. C. Le disposizioni del Patto : La disposizione chiave del Patto Mosaico era tutta la Legge di Mosè. Coinvolte in queste disposizioni della Legge c’erano benedizioni per l’obbedienza e maledizioni per la disobbedienza. Il Patto fu firmato e sigillato dalla Shekinah Gloria nell’Esodo 24, in modo da rendere il patto condizionato. La Shekinah Gloria era il sigillo di “perfetta conformità” con la volontà di Dio che si materializzava nella nuvola della Gloria.

Esodo 24:7poi prese il libro del patto e lo lesse al popolo il quale disse: «Noi faremo tutto ciò che l’Eterno ha detto, e ubbidiremo». Esodo 24:16Ora la gloria dell’Eterno rimase sul monte Sinai e la nuvola lo coperse per sei giorni; il settimo giorno l’Eterno chiamò Mosè di mezzo alla nuvola”.

  1. La totalità della Legge: come dichiarato prima c’erano un totale di 613 comandamenti, non solo 10, come è comune equivoco. Di questi, 365 erano cose proibite; 248 le cose che dovevano essere fatte. 2. Le benedizioni e i giudizi della Legge. Il patto Mosaico era un patto condizionato: ci sarebbero state benedizioni per l’obbedienza, ma giudizio per la disobbedienza. 3. Nel Patto Mosaico fu anche istituito il sacerdozio Levitico con i sacrifici di sangue e le feste dell’Eterno in Levitico 23. 4. C’erano restrizioni dietetiche imposte di cose considerate immonde. 5. La pena di morte è allargata anche all’inosservanza del Sabato 6. La circoncisione l’ottavo giorno non era il Segno del Patto Mosaico, ma l’impegno ad osservare tutta la Torà. 7. Il segno del Patto Mosaico che era il SABATO.

  2. Le 9 finalità della Legge mosaica. Ricapitoliamo le prime 5 per poi approfondire quelle trattate oggi. Il primo scopo era svelare la santità di Dio e gli standard di giustizia che Dio richiedeva per una relazione adeguata con Lui (Lev. 11:44; 19:1-2, 37; 1 Pietro 1:15-16). La stessa Legge era santa, giusta e buona (Rom. 7:12). Il secondo scopo della Legge era per fornire le regole di condotta per i santi dell’AT. Il terzo scopo era per fornire occasioni per il culto per il popolo d’Israele( le 7 feste di Levitico 23 ne sono un esempio). Il quarto scopo era fare degli Ebrei un popolo distinto dagli altri popoli. (Lev. 11:44-45; Deut. 7:6; 14:1-2). Il quinto scopo è stato creare il muro di separazione con noi Gentili come affermato in Efesini 2:11-17.

Il sesto scopo della Legge mosaica era rivelare il peccato come natura e i peccati come conseguenza della natura caduta dell’uomo. Leggiamo Romani 3:19-20Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio, perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato”.

 Soffermiamoci un attimo su questo concetto. Se non conosciamo la legge, dunque, ci dice l’apostolo Paolo, non possiamo sapere quando trasgrediamo. In altre parole, se non ci dicono cosa è sbagliato non eviteremo mai di sbagliare.  Per capirlo meglio  prendiamo il caso di un popolo indigeno a cui nessuno ha mai vietato, ad esempio, di unirsi tra di loro senza regole. Bene, questo popolo molto probabilmente si accoppierà senza regole continuando a peccare, fino a che qualcuno non metterà loro un veto e delle regole.

Romani 7:7Che diremo dunque? Che la legge è peccato? Così non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non mediante la legge; infatti io non avrei conosciuta la concupiscenza, se la legge non avesse detto: «Non concupire».

 In questo passo Paolo parla da Giudeo non convertito, ci dimostra come la Legge ci faccia capire che abbiamo una natura di peccato che contrasta la nostra volontà di non peccare. Sottolinea, inoltre,  il fatto che la Legge fu data per fare conoscere cos’è peccato. E’ proprio grazie alle Legge che Paolo divenne consapevole della sua condizione peccaminosa, prendendo coscienza quindi che era mancante e trasgressore.

Romani 7:20-25Ora, se faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. Io scopro dunque questa legge: che volendo fare il bene, in me è presente il male. Infatti io mi diletto nella legge di Dio secondo l’uomo interiore, ma vedo un’altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e che mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. O miserabile uomo che sono! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Io rendo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Io stesso dunque con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato” .

E’ questo, dunque, lo scopo della Legge: farti rendere conto di essere miserabile e peccatore e farti gridare aiuto a Dio, solo così si potrà ambire ad una vita nuova sotto la grazia, secondo lo spirito di santità e di adorazione. Romani 8:1Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito”.

Il settimo scopo era finalizzato all’abbondanza della trasgressione.

Romani 4:15perché la legge produce ira; infatti dove non c’è legge, non vi è neppure trasgressione”. Paolo aggiunge in Romani 5:20Or la legge intervenne affinché la trasgressione abbondasse; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata”.

Paolo ci ha insegnato che la natura di peccato necessita di una base di operazione che si identifica proprio nella Legge. 1Corinzi 15:56Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge”. La trasgressione è uno specifico  genere di peccato, ed è il divieto che stimola la trasgressione. La Legge non ha dunque cancellato il peccato, anzi, ha fatto aumentare la trasgressione stimolandola con divieti per poter urlare aiuto a Dio. Gli uomini erano peccatori prima che la Legge fosse stata data, ma non erano trasgressori della Legge fino a che la Legge fu data. Una volta data la Legge, la natura del peccato aveva una base operativa, spingendo l’individuo a violare questi comandamenti e peccare di più.

L’ottavo scopo era mostrare al peccatore che non poteva fare niente per avere il favore di Dio; l’uomo da solo non ha la capacità di osservare la Legge perfettamente o di raggiungere tutti gli standard della giustizia della Legge (Rom. 7:14-25).

 Ed è così che si raggiunge il nono scopo: guidare alla fede. Leggiamo due passi rivelatori:  Romani 8:1-4 e Galati 3:24-25

Romani 8:1-4Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.  Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito”.

Paolo parla della legge dello spirito della vita in Cristo Gesù che ci ha liberato dalla legge del peccato e della morte con  la Resurrezione: nella nuova creazione il peccato e la morte non hanno più potere su di noi!

Galati 3:24Così la legge è stata nostro precettore (pedagogo) per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della fede”.

 Ma chi era il pedagogo e qual era il suo compito? Il pedagogo era un tutore (latino paedagogus ) cioè una guida dei ragazzi. Presso Greci e i Romani il nome era applicato a schiavi fidati ai quali era affidato il compito di vigilare sulla vita e sui costumi dei ragazzi appartenenti alla classe migliore. Loro accompagnavano i figli benestanti dal maestro, senza poi rimanere lì con loro durante le lezioni.

Galati 3:25Ma, venuta la fede, non siamo più sotto un precettore”.  Ecco rivelato , dunque, lo scopo finale della Legge:  portarci a Cristo come Signore e Salvatore e vivere per fede in Lui come Messia.

Redazione a cura di Federica Urgese