IL PATTO DAVIDICO

Culto del 02 Ott 2022
Predicatore: Apostolo Lirio Porrello
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Salmi 89:28 Gli userò benignità per sempre, e il mio patto con lui rimarrà stabile.
In questa domenica l’apostolo Lirio ci ha parlato del patto Davidico e ci ha mostrato come Dio dà rivelazione al Suo popolo in modo progressivo. Dopo la caduta dei nostri progenitori, il Padre promise in modo generico la venuta di un Salvatore, nato da donna, che avrebbe schiacciato la testa del serpente; nel corso dei secoli però Dio rivela sempre più particolari sul Messia, cosicché, una volta venuto sulla Terra, potesse essere facilmente riconosciuto. Il Salmo 89 è un Salmo molto importante perché in esso è descritto il patto che Dio fa con Davide; si tratta di un patto incondizionato e immutabile, in quanto il Signore afferma che userà verso di lui la Sua benignità, per rispondere a tutti i suoi bisogni indipendentemente da quanto possano costare, e che questo patto non verrà mai meno. Ora noi sappiamo che tutto ciò che viene dagli uomini non ha stabilità e può cambiare da un momento all’altro, ma tutto ciò che viene dal Padre è stabile e noi possiamo essere certi che Egli compie ciò che dice, poiché Dio è l’Eterno e non muta. Nel patto che il Signore fa con Davide vi è la promessa di una discendenza che avrebbe regnato su Israele per sempre, indipendentemente dalle azioni commesse. Con queste parole Dio si riferisce nell’immediato a Salomone, figlio del re Davide, che pur commettendo peccato non perde il suo trono e, in seguito, a un discendente che avrebbe regnato in eterno senza commettere alcun peccato, Gesù, che viene proprio dalla casa di Davide. Dio prepara sempre il Suo popolo a ciò che desidera fare dicendo prima ciò che avverrà dopo. Egli fa questo anche nella nostra vita dandoci rivelazione, affinché possiamo capire quello che il Signore compirà in seguito per essere pronti a riceverlo.
2Samuele 7:11 dal giorno in cui ho stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Inoltre l’Eterno ti dichiara che egli ti costruirà una casa. 12 Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu riposerai con i tuoi padri, io innalzerò dopo di te la tua discendenza che uscirà dalle tue viscere e stabilirò il suo regno. 13 Egli edificherà una casa al mio Nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. 14 Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà un figlio; quando farà del male, lo castigherò con verga d’uomo e con colpi di figli d’uomini, 15 ma la mia misericordia non si allontanerà, come l’ho ritirata da Saul, che io ho rimosso davanti a te. 16 La tua casa e il tuo regno saranno resi saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».
Davide voleva costruire un tempio per Dio ma il Signore non lo permise, al contrario fu Lui a costruire una casa al re e alla sua discendenza in cui il nome dell’Eterno non sarebbe mai venuto meno. Fece questo per farci comprendere che Egli ci ama sempre per primo e si prende cura di noi. Così Dio rivela a Davide che sarebbe stato suo figlio Salomone a costruire il tempio e che in seguito avrebbe peccato e per questo sarebbe stato castigato, ma che il suo regno non sarebbe finito, perché il Signore gli avrebbe usato misericordia. Davide e Salomone erano infatti sotto un patto di grazia incondizionata, al contrario di Saul che si trovava sotto il patto Mosaico e quindi riceveva benedizione se agiva bene e maledizione se agiva male. Quando Dio parla del trono non si riferisce però ad una persona in particolare, poiché ci furono altri re che si alternarono nel regno d’Israele, ma intende indicare la posizione di autorità che deriva dal patto davidico e che sarebbe stata mantenuta.

1Cronache 17:10 fin da quando ho stabilito i giudici sul mio popolo Israele, Umilierò pure tutti i tuoi nemici. Inoltre ti annunzio che l’Eterno ti costruirà una casa. 11 Quando i tuoi giorni si compiranno e tu andrai a raggiungere i tuoi padri, io farò sorgere un tuo discendente, che sarà uno dei tuoi figli, e consoliderò il suo regno. 12 Egli mi costruirà una casa e io renderò saldo il suo trono per sempre. 13 Io sarò per lui un padre ed egli sarà per me un figlio; e non ritirerò da lui il mio favore come l’ho ritirato da colui che ti ha preceduto. 14 Io lo renderò saldo per sempre nella mia casa e nel mio regno, e il suo trono sarà reso stabile per sempre”».
In questi versi di 1Cronache 17 Dio, pur dicendo in parte le stesse cose che leggiamo nel libro di Samuele, sta parlando di un solo uomo che non commetterà errori e non avrà quindi bisogno di correzione o punizioni; Egli dunque si sta riferendo al Messia. Gesù infatti non ha mai commesso peccato e ha edificato nei nostri cuori il tempio in cui vive lo Spirito Santo e il Suo Regno non avrà mai fine. In ogni patto che Dio stabilisce sono presenti tre tempi: qualcosa che avviene subito, nel presente, Salomone infatti subito dopo prese il posto di Davide e costruì il tempio; qualcosa che avviene nel medio termine, e il Messia arrivò nel tempo stabilito; infine qualcosa che avverrà nel lungo termine, il Millennio in cui Gesù, progenie di Davide, governerà su tutta la Terra da Gerusalemme e sarà Re di un regno che durerà nei secoli dei secoli. Nel patto Davidico ci sono sette disposizioni:
la prima disposizione è che Dio promette una dinastia eterna, Egli infatti disse che mai sarebbe mancato un suo discendente sul trono di Gerusalemme. Quindi la progenie di Davide, naturale e spirituale, non scomparirà mai dalla Terra.
La seconda disposizione riguarda il fatto che uno dei figli di Davide, in particolare Salomone, doveva essere stabilito sul trono. Absalom e Adonija, due degli altri figli, tentarono di usurpare il regno, ma secondo il piano di Dio, Salomone, e solo Salomone, doveva essere stabilito sul trono di Davide.
La terza disposizione indica che a edificare il Tempio sarebbe stato Salomone. Davide desiderava fortemente costruire il Tempio di Dio, ma le sue mani avevano versato il sangue innocente di Uria marito di Bathsheba, pertanto Dio gli proibì di realizzare quest’opera che sarebbe invece stata compiuta da suo figlio, Salomone.
La quarta disposizione è data dalla promessa che il trono del regno di Davide doveva essere stabilito per sempre.
La quinta disposizione è che Salomone avrebbe ricevuto il mandato da Dio per sedersi sul trono, e sarebbe rimasto lì nonostante i suoi errori grazie al patto che era stato stabilito con suo padre. Egli sarebbe stato punito per la sua disobbedienza, ma il Signore non avrebbe rimosso la Sua benignità per lealtà verso il patto fatto con Davide.
La sesta disposizione è l’arrivo del Messia come discendente di Davide.
La settima è che il Messia stabilirà un Regno che non avrà mai fine.
Riassumendo: nel patto Davidico Dio promise a Davide quattro cose eterne: 1. una casa o dinastia eterna, 2. un Trono eterno, 3. un Regno eterno 4. un Discendente eterno. L’eternità della Casa, del Trono e del Regno è garantita, perché il Seme di Davide culmina in Colui che è Egli Stesso eterno: il Messianico Uomo-Dio.

Il patto Davidico è importante perché amplifica quello Abramico, in cui Dio dice che il Messia sarebbe venuto dalla progenie della donna, senza specificare di chi si tratti e in quale luogo si trovi.
Genesi 22:18 E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce».
Il Signore disse ad Abrahamo che tutte le nazioni della Terra sarebbero state benedette dal seme della sua discendenza. Egli in questi versi non si riferisce solo alla nazione d’Israele, ma a tutto il mondo, quindi a un governo globale. Il Messia dunque sarebbe venuto dal seme della donna e dalla progenie di Abrahamo. In seguito Giacobbe, nipote di Abrahamo, prima di morire profetizzò su ognuno dei suoi figli, dicendo però qualcosa di molto importante a Giuda.
Genesi 49:10 Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché venga Sciloh’; e a lui ubbidiranno i popoli.
Giacobbe con la sua profezia rivelò che il Messia sarebbe venuto dalla casa d’Israele e dalla tribù di Giuda. In Geremia inoltre Dio dice che il Messia non sarebbe venuto dalla discendenza del re Koniah, appartenente anche lui alla tribù di Giuda, egli infatti fu reso sterile dal Signore per il male che faceva ai Suoi occhi.
Geremia 22:24 Com’è vero che io vivo», dice l’Eterno, «anche se Koniah, figlio di Jehoiakim, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia mano destra, io ti strapperei di là. 25 Io ti darò in mano di quelli che cercano la tua vita, in mano di quelli di cui hai paura, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, e in mano dei Caldei. 26 Getterò te e tua madre che ti ha partorito, in un paese straniero dove non siete nati, e là morirete. 27 Ma nel paese in cui desiderano ardentemente di ritornare, non vi torneranno. 28 È forse quest’uomo Koniah un vaso spregevole, frantumato, o un oggetto in cui non si prova alcun piacere? Perché sono dunque scacciati, lui e la sua discendenza, e gettati in un paese che non conoscono? 29 O paese, o paese, o paese, ascolta la parola dell’Eterno! 30 Così dice l’Eterno: “Registrate quest’uomo come privo di figli, un uomo che non prospererà nei suoi giorni, perché nessuno della sua discendenza prospererà, giungendo a sedersi sul trono di Davide e a regnare ancora su Giuda”».
Dio di generazione in generazione conferma sempre i patti e le promesse che ha stabilito e noi siamo chiamati a conoscerli per viverli nel nostro tempo. Davide prima di morire confermò alle future generazioni il patto che il Signore aveva stabilito con lui.
2Samuele 23:1 Queste sono le ultime parole di Davide. Così dice Davide, figlio di Isai, così dice l’uomo che fu elevato in alto, l’unto del DIO di Giacobbe il dolce cantore d’Israele, 2 «Lo Spirito dell’Eterno ha parlato per mezzo mio e la sua parola è stata sulle mie labbra. 3 Il DIO d’Israele ha parlato, la Rocca d’Israele mi ha detto: “Colui che regna sugli uomini con giustizia, colui che regna col timore di DIO, 4 è come la luce del mattino al sorgere del sole, in un mattino senza nuvole, come lo splendore dopo la pioggia, che fa spuntare l’erbetta dalla terra” 5 Non è forse così la mia casa davanti a DIO? Poiché egli ha stabilito con me un patto eterno ordinato in ogni cosa e sicuro. Non farà egli germogliare la mia completa salvezza e tutto ciò che io desidero?
Davide non si gloriava del potere che aveva avuto durante la sua vita, ma si gloriava a della fonte del potere, la Parola di Dio, che usciva attraverso di lui. Quella stessa Parola oggi esce dai nostri cuori e dalle nostre bocche con potenza, per portare vita e abbondanza dove c’è morte e desolazione. Davide profetizzò la venuta del Messia che avrebbe portato la salvezza eterna per ogni uomo e anche per lui e tutti quelli che, morti prima della resurrezione di Gesù, si trovavano nel seno di Abrahamo e dovevano nascere di nuovo per poter salire al cielo.
Isaia 9:5 Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato. Sulle sue spalle riposerà l’impero, e sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno. Principe della pace. 6 Non ci sarà fine all’incremento del suo impero e pace sul trono di Davide e sul suo regno, per stabilirlo fermamente e rafforzarlo mediante il giudizio e la giustizia, ora e sempre. Questo farà lo zelo dell’Eterno degli eserciti.
Isaia in seguito profetizzò che sarebbe nato un bambino, discendente dalla casa di Davide, che avrebbe regnato su un impero senza fine attraverso la pace e la giustizia. Anche Ezechiele conferma il patto Davidico parlando di un Re e Pastore, discendente dalla casa di Davide, che avrebbe governato per sempre la Terra.
Ezechiele 37:24 Il mio servo Davide sarà re su di loro e ci sarà un unico pastore per tutti; essi cammineranno nei miei decreti, osserveranno i miei statuti e li metteranno in pratica. 25 E abiteranno nel paese che io diedi al mio servo Giacobbe, dove abitarono i vostri padri. Vi abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli per sempre, e il mio servo Davide sarà loro principe per sempre.
In tempi più vicini a noi, Dio mandò un angelo ad annunciare ad una adolescente, Maria, discendente della tribù di Giuda e di Davide, la nascita del Salvatore, confermando quanto aveva stabilito nel patto Davidico.
Luca 1:30 E l’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. 32 Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; 33 e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine».
Infine in Luca 1:68 Gesù viene riconosciuto come il Messia tanto atteso, mandato da Dio attraverso la discendenza di Davide per la salvezza di chiunque crede in Lui.
Luca 1:68 «Benedetto sia il Signore Dio d’Israele, perché ha visitato e compiuto la redenzione per il suo popolo; 69 e ci ha suscitato una potente salvezza nella casa di Davide suo servo 70 come egli aveva dichiarato per bocca dei suoi santi profeti fin dai tempi antichi, perché fossimo salvati.
Dio non fa nulla senza prima parlarne con i Suoi servi e profeti, la chiesa è profetica perché sa prima ciò che avverrà dopo, essa è chiamata ad annunciare alle generazioni l’avvento di un Regno che non avrà mai fine. Sapienza è ricevere Gesù come Signore e Salvatore della propria vita, in questo modo possiamo essere certi di avere un futuro insieme a Lui che non avrà mai fine.
Altre scritture che confermano il patto Davidico sono: Salmo 89:1-52; Isaia 11:1; 30:8-9; 33:14-17; 19-26; Osea 3:4-5.
Dio vuole darci una piena salvezza, e ciò significa vivere unitamente, spirito, anima e corpo, con Gesù nel Suo Regno eterno. La Resurrezione è dunque l’inizio di una nuova creazione che ci porterà ad essere glorificati anche nei nostri corpi mortali e a regnare con il Signore nei secoli dei secoli senza mai una fine.

Redazione di Rosanna Garofalo