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Ma se Cristo non è risuscitato, è dunque vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. 1Corinzi 15:14
Ad essi, dopo aver sofferto, si presentò vivente con molte prove convincenti, facendosi da loro vedere per quaranta giorni e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Atti 1:3

Redazione a cura di Gandolfa Brucato.

La predicazione odierna tratta ancora sul medesimo tema e precisamente “IL CRISTO NEI 40 GIORNI DOPO LA RISURREZIONE”. L’apostolo Lirio continua con l’approfondimento dei 3 punti trattati la scorsa domenica e successivamente non tratta gli altri 3 punti, come aveva preannunciato, bensì preferisce soffermarsi sul 1° con un’attenta disamina, riservandosi di continuare con gli altri 2 punti restanti le prossime domeniche. È importante studiare quello che è avvenuto nei 40 giorni che intercorrono tra la resurrezione di Gesù e la Sua ascensione, per 2 motivi:

1) Gesù è la primizia e ci insegna come vivere con un corpo glorificato, cosicché quando ciò si realizzerà in noi sapremo vivere tale privilegio.

2) Si assiste ad una transizione tra il Suo ministero terreno, iniziato con l’annuncio dell’unzione a Nazharet, e la Sua esaltazione nella gloria, e poichè la gloria è stata data alla chiesa, anche noi vivremo una transizione allorquando avremo un corpo incorruttibile.

Atti 1:3 Ad essi, dopo aver sofferto, si presentò vivente con molte prove convincenti, facendosi da loro vedere per quaranta giorni e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.
La sofferenza in questo contesto non è stata solo fisica, ma si configura con un’angoscia mortale derivante dalla distanza dal Padre, che Gesù provò nel Getsemani essendosi caricato di ciò che era avvenuto nel giardino dell’Eden con la caduta di Adamo. Ma con la resurrezione Gesù passò da Messia Unto a Messia glorificato! È morto come Figlio dell’uomo, identificato con Adamo caduto, ed è risorto come Primogenito di molti fratelli. Come Messia ha ministrato nell’unzione, da Risorto ha agito e ministrato nella Gloria.

Atti 10:38 come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui.
Pietro racconta, sintetizzando, il ministero di Gesù con l’unzione. Ricordiamo che nella fede noi ci accordiamo con Lui, nell’unzione Dio si manifesta attraverso di noi, nella gloria agisce sovranamente. Il Padre è Colui che unge, il Figlio (Gesù) è l’Unto, lo Spirito Santo è l’unzione.

Luca 24:25 Allora egli disse loro: «O insensati e tardi di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno detto! 26 Non doveva il Cristo soffrire tali cose, e così entrare nella Sua gloria?».
Gesù rimproverò i discepoli sulla via di Emmaus non perchè non avevano creduto in ciò che Lui aveva detto, ma perchè non avevano creduto a quello che i profeti avevano detto, dimostrando in tal modo di attribuire un enorme valore alla Parola scritta.(Gesù è la parola vivente). La sofferenza del Messia era stata profetizzata ampiamente e risultava necessaria per permertterGli di entrare nella gloria. Isaia 53 era stato scritto 700 anni prima.

SONO ACCADUTI 5 MIRACOLI QUANDO GESÙ È MORTO SULLA CROCE:

Matteo 27:45 Dall’ora sesta fino all’ora nona si fecero tenebre su tutto il paese. 46 Verso l’ora nona, Gesù gridò con gran voce dicendo: «Elì, Elì, lammà sabactanì?». Cioè: «Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?». 50 E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. 51 Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo; la terra tremò e le rocce si spaccarono; 52 i sepolcri si aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; 53 e, usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di Gesù, entrarono nella santa città e apparvero a molti. 54 Ora il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, veduto il terremoto e le cose accadute, temettero grandemente e dissero: «Veramente costui era il Figlio di Dio!».

1. “Si fecero tenebre su tutto il paese.”
Da mezzogiorno fino alle 15, il cielo si oscurò. È difficile immaginare cosa potessero provare le persone assistendo a ciò, certamente paura, terrore, forse pentimento, rendendosi conto di ciò che avevano fatto e credendo che Gesù era davvero chi diceva di essere. Il sole della giustizia moriva e il sole fisico si oscurò di fronte a Lui. Queste tenebre possono essere assimilate alle tenebre fisiche e spirituali in cui versano coloro che non credono in Cristo; e così come i peccati avevano separato noi da Dio, anche Gesù, essendo divenuto peccato, ha sperimentato per qualche attimo la mancanza di comunione col Padre. La morte non ha conquistato Gesù, bensì Lui l’ha conquistata, è stato Lui a decidere quando rendere lo spirito.

2. Nel momento stesso in cui Gesù esalò il Suo ultimo respiro, il velo del Tempio che separava il luogo santo dal luogo santissimo, si è squarciato da cima a fondo.
Il velo era in realtà alto circa 20 metri, spesso 88 centimetri, e le sue dimensioni avrebbero reso impossibile a qualsiasi essere umano strapparlo in 2 pezzi. Nel luogo santissimo entrava una volta all’anno, durante la festa di Yom Kippur, il sommo sacerdote per offrire il sangue di animali innocenti; ma dopo il sacrificio di Gesù, considerato ultimo, unico e perfetto, si è concluso il sacerdozio levitico – aronico. Da quel momento Dio non accettò più sacrifici di animali. Il prezzo dei peccati era stato interamente pagato e così la cortina o separazione è stata rimossa. Ora possiamo entrare nella Sua reale presenza attraverso Cristo stesso.

3. “La terra tremò e le rocce si spaccarono”. 51 Un enorme terremoto scosse il paese proprio nel momento in cui Cristo morì; la terra tremò, quasi a rendere omaggio al Suo Creatore, le rocce si spaccarono .

4. Si aprirono le tombe, ne uscirono i santi, e dopo la risurrezione di Gesù apparvero a molte persone.
(Matteo 27:52-53) I corpi dei santi morti che dormivano ( dorme soltanto il corpo, non lo spirito) risuscitarono quando Gesù morì, addirittura uscirono dai sepolcri chiusi e poi apparvero a Gerusalemme dopo che Gesù risuscitò. Egli rimane sempre la primizia. Gesù sconfisse la morte e ancora una volta la vittoria finale appartiene a Lui. Siamo morti quando Lui è morto e siamo resuscitati con Lui, nessuno può essere resuscitato se prima non è morto.

5. Le vite sono state cambiate. Molti cominciarono a rendersi conto di chi fosse veramente Gesù, la verità rivelata non potevano più negarla.
54 dice: “Quando il centurione e quelli con lui che stavano a guardia di Gesù videro il terremoto e tutto ciò che era accaduto, furono terrorizzati ed esclamarono: Veramente era il Figlio di Dio!”
Sappiamo che il centurione era italiano, non si è certi se fosse siciliano o calabrese, si sa comunque che la legione in servizio in quel contesto veniva dallo stretto di Messina. Da qui possiamo sentirci onorati in quanto gentili ((italiani) di avere ricevuto detta rivelazione e ci aspettiamo di poter presto vivere un potente risveglio.

NOI SIAMO ORA IDENTIFICATI NELLA SUA MORTE E RISURREZIONE:

Colossesi 3:1 Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, 3 perché voi siete morti e la vostra vita (di Risurrezione) è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, (phanero = resa visibile ai sensi naturali) allora anche voi apparirete con lui in gloria.
La natura adamica è morta, la nostra vita di risurrezione è nello spirito rigenerato, è “nascosta con Cristo in Dio” e possiamo camminare con Lui tutti i nostri giorni, con la mente rivolta al cielo, mentre i nostri piedi naturali ancora calpestano la terra sottostante. È però vero che a volte continuiamo a vivere come se la natura adamica vivesse ancora, ma dobbiamo sapere che tutte le volte che permettiamo ciò facciamo rivivere Adamo, mentre quando viviamo come rigenerati facciamo rivivere Cristo. Il nostro corpo è soltanto un involucro, rappresenta la casa del nostro spirito, noi siamo spirito, il corpo prende vita dallo spirito mentre lo spirito ha ricevuto la vita da Dio, il corpo non può vivere senza lo spirito, mentre lo spirito può vivere senza il corpo. Certo nel mondo viviamo in presenza di sensi naturali, dove viene preso in considerazione ciò che è visibile, ma quando Cristo apparirà (non si riferisce al rapimento, ma alla seconda venuta di Gesù con la Sua Chiesa per regnare) appariremo con Lui nella gloria con un corpo incorruttibile e stante che conosciamo il futuro non saremo disorientati. L’apostolo Lirio a questo punto fa un riepilogo, aggiungendo qualcosa in più, dei 3 punti già trattati:

1. Il Cristo dei quaranta giorni è vivente per i secoli dei secoli.

1^ Corinzi 15;14 Ma se Cristo non è risuscitato, è dunque vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede.
Gesù è vivente, a differenza di Lazzaro che era vivo (è risorto, ma successivamente è nuovamente morto) la resurrezione di Gesù è irreversibile, la sconfitta di Satana è irreversibile. Gesù detiene le chiavi della morte e dell’Ades. Il nostro vero essere non è visibile, è nascosto con Cristo in Dio, quando però appariremo tutto ciò che è nascosto diventerà visibile.

Apocalisse 1:17 Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli mise la sua mano destra su di me, dicendomi: «Non temere! Io sono il primo e l’ultimo, 18 e il vivente; io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli amen; e ho le chiavi della morte e dell’Ades.
L’apostolo Giovanni prima della morte e resurrezione di Gesù aveva con Lui una forte intimità, gli poggiava il capo sul petto, riceveva in anteprima segreti, ma quando Lo incontrò nell’isola di Patmos nella gloria cadde a terra come morto; prima la sua più grande aspirazione era poterLo toccare, stavolta è stato Gesù a toccarlo e rialzarlo.

2. Il Cristo dei quaranta giorni è vittorioso

Ebrei 2:8 tu gli hai posto tutte le cose sotto i piedi».
Infatti, nel sottoporGli tutte le cose non ha lasciato nulla che non Gli fosse sottoposto. Tuttavia al presente non vediamo ciò, ma nel mondo dello spirito tutte le cose Gli sono sottoposte, non ci sono sorprese per Dio che è l’autoesistente, l’autosufficiente, il primo e l’ultimo.

Ebrei 10:12 egli invece, dopo aver offerto per sempre un unico sacrificio per i peccati, si è posto a sedere alla destra di Dio, 13 aspettando ormai soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi
Dopo avere compiuto l’unico ed ultimo sacrificio si è posto a sedere alla destra di Dio e sta aspettando che tutti i Suoi nemici ed anche i nostri Gli vengano posti come sgabello per i piedi.
Nello spirito è già compiuto, si aspettano i tempi stabiliti affinchè ciò possa adempiersi. Se riusciamo a superare la trappola dei sensi riusciremo a vedere le cose del mondo dello spirito.

3. Il Cristo dei quaranta giorni è genuino e naturale.

Quando incontrò Maria di Magdala ella Lo scambiò per l’ortolano (Giovanni 20:15). I discepoli che Lo incontrarono sulla via di Emmaus Lo scambiarono per un viandante e sulle rive del mare di Tiberiade, quando riabilitò Pietro, espresse fermezza, delicatezza e tenerezza!
È l’Onnipotente, ma non è venuto con una schiera di angeli, nè con abiti sfarzosi, per dimostrarci che vuole calarsi e assisterci nella quotidianità, è interessato anche ai nostri piccoli problemi.

4. Il Cristo dei quaranta giorni ha ereditato ogni autorità nei cieli e sulla terra.

È difficile per noi comprendere come dietro quella forma gentile e quei passi silenziosi potesse trovarsi l’Onnipotenza di Colui che poteva dire:

Matteo 28:18 Poi Gesù si avvicinò e parlò loro dicendo: «Ogni potestà (exousia) mi è stata data in cielo e sulla terra.
Durante la Sua ultima apparizione sul monte della Galilea, Gesù dichiarò che ogni potere nei cieli e sulla terra Gli era stato dato. Egli ha ereditato ogni autorità nei cieli e sulla terra, sia quella che Adamo aveva persa, che si riferiva solo alla terra, sia quella nei cieli. Ha abbattuto il potere della morte e della tomba dichiarando la Sua onnipotenza.

Marco 16:3 E dicevano fra di loro: «Chi ci rotolerà la pietra dall’entrata del sepolcro?». 4 Ma, alzando gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata, sebbene fosse molto grande.
Gesù risuscitò prima che la pietra fosse stata rotolata dagli angeli, attraversò la solida pietra della tomba sigillata, poteva passare attraverso le porte chiuse senza farle a pezzi.
In Giovanni 21 è scritto che nella spiaggia, mentre sette discepoli stavano pescando, apparve come cuoco che desiderava preparare la colazione, ma alla sua genuinità aggiunse la potenza, infatti mentre i discepoli da soli non avevano pescato nulla, al Suo comando una quantità enorme di pesci entrò nella rete. E risultava piuttosto evidente che si trattasse di qualcosa di soprannaturale e per rendere l’accaduto maggiormente credibile, per compierlo si servì di persone fisiche (i discepoli). Quanti miracoli ha compiuto! Alla Sua ascensione salì senza alcuno sforzo sulla nuvola, a Pentecoste unse uomini deboli e comuni con il potere della predicazione che ha dato origine alla Chiesa. Spalanchiamo i nostri occhi per poter contemplare le ricchezze della gloria della nostra eredità e l’eccezionale grandezza della Sua potenza, che fu operata in Cristo quando Dio Lo risuscitò dai morti e Lo pose a sedere alla Sua destra.

Efesini 1:18-23 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, 19 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza, 20 che egli ha messo in atto in Cristo risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti, 21 al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questa età, ma anche in quella futura, 22 ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa, 23 che è il suo corpo, il compimento di colui che compie ogni cosa in tutti.
Paolo non ha conosciuto Gesù quando era sulla terra e agiva sotto l’unzione, bensì dopo la resurrezione in seguito alla quale Egli si riappropriò della gloria e per tal motivo può parlare delle ricchezze della Sua gloria, infatti noi abbiamo bisogno di rivelazione per comprendere in primis il concetto di gloria e poi afferrare il resto. Paolo era pieno di sensi di colpa per aver assistito alla lapidazione di Stefano e Gesù, per mostrargli la Sua potenza, gli rivelò di essere a conoscenza dei suoi malesseri spirituali. Dio ha manifestato la Sua straordinaria potenza nella resurrezione e quindi appare chiaro come Gli risulti molto più facile occuparsi delle nostre piccole problematiche. Dio è pronto a operare attraverso di noi se solo mostriamo di essere vasi idonei a cooperare con la Sua potenza.

Efesini 3:16 perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell’uomo interiore, 17 perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, 18 affinché, radicati e fondati nell’amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l’altezza, 19 e conoscere l’amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio. 20 Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo,
Nei tempi in cui viviamo è evidente che c’è stata regressione tra la prima Chiesa e quella attuale, il soprannaturale si verifica in misura nettamente inferiore. Noi siamo già posizionati in Cristo, che ci ha posti nella Sua famiglia (noi in Cristo). Per mezzo della fede possiamo realizzare che Cristo abita nei nostri cuori, permetterGli di compiere le Sue opere e manifestare la Sua gloria attraverso di noi, nel medesimo modo in cui il Padre compiva le Sue opere attraverso Gesù (Giovanni 10;37). Dobbiamo sperimentare l’amore incondizionato che Dio ha per noi, amore soprannaturale, irrazionale, che non si basa sulla condotta, ma sulla Sua natura che è amore. Nella parabola del figliol prodigo possiamo intravedere entrambe le tipologie di amore: quello razionale del fratello maggiore che finisce quando si rende conto che il fratello minore ha sperperato il patrimonio, e quello irrazionale e incondizionato del Padre, che guarda solo al risultato, cioè che il figlio perduto è stato ritrovato. Dio vuole farci entrare nella dimensione dell’infinito, che è la Sua dimensione, dove non c’è posto per l’ansia e la paura. In Lui c’è la pienezza. Il cuore compassionevole e misericordioso di Cristo trabocca di risorse di cui il mondo ha bisogno e che Egli è pronto a mettere a disposizione, se trova vasi pronti a lasciarsi usare. Consacriamoci a Lui, diventiamo strumenti per manifestare la Sua gloria, cerchiamo intimità e comunione col Padre, con Gesù e con lo Spirito Santo per ricevere potenza e autorità, sperimentiamo la potenza della preghiera che conquisterà le circostanze. Allarghiamo la nostra visione, mettiamo in pratica il comando e l’autorità che ci vengono dati secondo il Suo stesso incarico:
Matteo 28:19 “Andate dunque e ammaestrate [discepolate] tutte le nazioni”
Va notato che non si possono fare discepoli a distanza, infatti Gesù chiamò i discepoli, perchè stessero con Lui, inoltre non dimentichiamo che il nemico trova una facile preda in chi è solo. Dobbiamo tornare ad assistere a molteplici miracoli come avveniva nella Chiesa degli Atti. Sforziamoci di vivere come ha vissuto Gesù dopo la resurrezione, ricordando che nella gloria le leggi naturali vengono sottomesse e non dimentichiamo che appariremo con Lui.