I SEMI DEL REGNO: IL SEME DELLA DONNA

Culto del 26 Nov 2017
Predicatore: Apostolo Lirio Porrello
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Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio. 1Giovanni 3:9

Redazione a cura di Caterina Di Miceli

Il versetto di 1Giovanni 3:9 che introduce la predicazione: “Chiunque è nato da Dio non commette peccato…” non significa che chi nasce di nuovo non pecca più, ma che mentre il non credente prova gusto nel peccare, il credente quando pecca soffre, perché ha in sé il dna di Dio e in lui dimora il Suo seme, cioè Gesù.

All’attenzione dell’uditorio viene posta la prima profezia che si trova nella Bibbia e che è stata fatta direttamente da Dio: E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno». Genesi 3:15
Anche in questa Scrittura si parla di seme e in proposito viene ricordata la parabola del seminatore, che è stata esaminata la scorsa domenica, nella quale il seme raffigura la Parola del Regno e il Seminatore Gesù, che però oltre che il Seminatore è anche il Seme.
Prima di passare alla trattazione dell’opera da Lui compiuta sulla terra, l’apostolo Lirio fa notare alla chiesa che la prima richiesta che ci insegna la preghiera del Padre Nostro è “Venga il tuo Regno”, perché il fine della nuova nascita non è solo quello di essere salvati e liberati dall’inferno, ma quello di vedere il Regno di Dio e di entrarvi.

La salvezza esisteva anche nell’Antico Testamento, infatti Dio portò il Suo popolo fuori dall’Egitto, che raffigura l’inferno, e lo fece entrare nella terra promessa. Le persone che venivano salvate non andavano in cielo, perché non erano nate di nuovo, andavano nel seno di Abrahamo, luogo di pace e di benedizione. Gesù poté portarle in cielo solo dopo avere predicato loro la nuova nascita ed esse nacquero di nuovo. Viene ribadito che per entrare nel Regno non basta ricevere la salvezza, bisogna essere obbedienti e sottomessi al Re. La disobbedienza, la ribellione, la mancanza di sottomissione, infatti, non consentono di essere partecipi della natura divina e del Regno, con la conseguenza che si può essere nati di nuovo, quindi salvati, e non vivere nel Regno. Molti nati di nuovo, infatti, sono figli di Dio ma non si comportano da tali, vivono carnalmente ed anche se andranno in cielo non possono godere dei benefici del Regno.
Attualmente il Regno è spirituale, non c’è la sua manifestazione fisica, cosa che avverrà quando ritornerà Gesù e regnerà su tutte le aree della vita. Nell’attesa della Sua venuta, il Regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo, ma quando tornerà Lui non sarà più solo nello Spirito Santo, perché ci sarà Lui a governare, il Re dei re e il Signore dei signori. Non ci sarà più né disobbedienza né ribellione, il Regno sarà completo e Gesù lo rimetterà nelle mani del Padre, il quale sarà tutto in tutti, com’era prima della caduta di Lucifero e prima della caduta di Adamo.

Il Vangelo di Matteo afferma che il Regno dei cieli è simile a un granel di senape, che pur essendo piccolissimo seme ha un enorme potenziale, tanto da consentirgli di dare origine a una grande pianta.
Matteo 13:31 Egli propose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape che un uomo prende e semina nel suo campo. 32 Esso è certamente il più piccolo di tutti i semi, ma una volta cresciuto è il più grande di tutte le erbe e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami».

Predicare sul Regno è stata per Gesù una priorità assoluta, infatti Egli ha parlato della Parola del Regno, …
Matteo 13:19 Quando qualcuno ode la parola del regno e non la comprende, il maligno viene e porta via ciò che era stato seminato nel suo cuore. Questi è colui che ha ricevuto il seme lungo la strada.
… ha parlato dei figli del Regno, che definisce “il buon seme” ,…
Matteo 13:38 Il campo è il mondo, il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania sono i figli del maligno.
…e ha parlato della zizzania.
Marco 4:26 Disse ancora: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme in terra. 27 Ora la notte e il giorno, mentre egli dorme e si alza, il seme germoglia e cresce senza che egli sappia come. 28 Poiché la terra produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. 29 E, quando il frutto è maturo, il mietitore mette subito mano alla falce perché è venuta la mietitura».

La zizzania è una pianta infestante che nuoce al grano. Ma cosa vuol dire questo per noi? Vuol dire che nella Chiesa, che è il campo di Dio, mescolata al grano c’è la zizzania, tra i fratelli ci sono i falsi fratelli, come ci sono i falsi apostoli, persone che si comportano male e sono di scandalo. Bisogna stare attenti e avere discernimento, perché la zizzania, i figli del maligno, non sono come cercano di apparire.

Gesù dice che il modo in cui il Regno cresce è misterioso e non sappiamo come avviene. Quando seminiamo aspettiamo una raccolta, ma solo a distanza di tempo vediamo i risultati.
Tutte le parabole di Matteo 13 mostrano che la Parola è piantata in noi per produrre frutto e che noi, figli del Regno, siamo piantati nel mondo per portare frutto.

Dopo la caduta di Adamo tutti gli esseri umani divennero figli del maligno. Gesù era l’unico seme che il Padre aveva e che dovette rischiare facendolo morire.
Giovanni 12:24 In verità, in verità vi dico: Se il granel di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto.
Questo versetto nasconde una similitudine: Gesù parla della Sua morte, del Suo seppellimento, della Sua risurrezione, e paragona questo processo, che continua a portare molto frutto in ogni tempo, a quello che avviene al chicco di grano che cade in terra.

L’apostolo Lirio ricorda alla chiesa che quando Gesù risuscitò, non fu il solo a risuscitare dai morti. Era il giorno delle primizie e per dimostrarci che la risurrezione è un fatto reale, Dio diede un assaggio, una primizia, e con essa la speranza che anche noi risusciteremo e avremo un corpo incorruttibile e immortale.

Matteo 27:52 i sepolcri si aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; 53 e, usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di Gesù, entrarono nella santa città e apparvero a molti.

Trasferito sul piano naturale, il processo della redenzione è analogo a quello di un seme, che per dare frutto deve prima morire.
1Corinzi 15:22 Perché, come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo. 23 ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi coloro che sono di Cristo alla sua venuta.
Efesini 3:9 e di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo.

Se vogliamo comprendere come opera Dio, dobbiamo conoscere le Sue intenzioni originali e sapere che la croce non aveva solo lo scopo di perdonare i nostri peccati e liberarci dall’inferno, ma quello di renderci figli e riportarci nella Sua famiglia. Realizzò quest’obiettivo facendo morire quell’unico granello che Gli rimaneva.

Il primo obiettivo di Dio era quello di avere una famiglia.
Il secondo obiettivo quello di dare una Sposa a Suo Figlio per mezzo dell’opera dello Spirito Santo. Nel libro della Genesi (Cap. 24) è scritto che Abrahamo inviò il servo Eliezer, che è figura dello Spirito Santo, a prendere una sposa per suo figlio Isacco.
Il terzo obiettivo era quello di dare allo Spirito Santo un tempio spirituale.
Poiché le intenzioni originali di Dio non mutano, tutto quello che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo fanno è finalizzato alla loro realizzazione.

Riassumendo: Gesù è il seme del Regno.
Lo scopo eterno di Dio è quello di dare:
1) una famiglia al Padre (Ro. 8:28-29; Ef. 1:4-5);
2) un corpo e una Sposa al Figlio ( Ro. 12:5 e Ap. 19:7 e 21:9);
3) un tempio, una dimora, allo Spirito Santo ( Ef. 2:21-22).
Sono tre sfaccettature dello stesso scopo.

La Bibbia è sostanzialmente la storia di tre semi e oggi viene esaminato il primo:
il seme della donna.
La prima profezia riportata dalla Scrittura e fatta da Dio stesso è definita “protovangelo” perché parla del piano di redenzione.
Genesi 3:15 E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno».
Dio disse al serpente che il seme della donna (non la donna) gli avrebbe schiacciato il capo. E quel seme è Gesù. Il Suo calcagno ferito parla della sofferenza della croce.
Quando Eva partorì Caino, pensava di avere partorito il Messia, il seme di cui Dio aveva parlato, ma non era quello il tempo in cui Egli sarebbe venuto sulla terra a compiere l’opera affidataGli dal Padre.

Genesi 4:1 Eva dice: «Ho acquistato un uomo, dall’Eterno». Mostrando che pensava di aver dato alla luce il seme del Redentore.
Galati 4:4 ma, quando è venuto il compimento del tempo, Dio ha mandato suo Figlio, nato da donna, sottoposto alla legge, 5 perché riscattasse quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione.

Gesù chiamò Sua madre “donna” solo due volte: all’inizio del Suo ministero, alle nozze di Cana, per far comprendere a tutti che era lei la donna citata da Dio nella profezia e che Lui era la sua progenie, il seme che avrebbe schiacciato il capo a satana.
Giovanni 2:4 Gesù le disse: «Che cosa c’è tra te e me o donna? L’ora mia non è ancora venuta»,
Anche alla croce, prima di morire, la chiamò “donna”. In quei momenti, pur tra atroci sofferenze, Lui stava schiacciando a satana il capo e lo stava vincendo.
Giovanni 19:26 Gesù allora, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!».
In quella situazione drammatica Gesù affidò Sua madre a Giovanni, quindi alla famiglia spirituale, non ai Suoi fratelli naturali, che non credevano in Lui. Essi si convertirono dopo la Sua risurrezione.

La stessa profezia afferma che ci sarebbe stato un conflitto tra il seme della donna e il seme del maligno, e infatti il primo impegno di Gesù sulla terra fu quello di distruggere le opere del diavolo.
1Giovanni 3:8 Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.

È da ricordare che le opere del diavolo non sono solo quelle fatte ai danni di Adamo ed Eva e in seguito di tutta l’umanità; le sue opere malvagie ebbero inizio in cielo. Lucifero peccò di orgoglio, di ribellione, e divenne satana, parola che significa “avversario”. La sua ribellione produsse una frattura nel Regno di Dio e diede origine a un altro regno, quello delle tenebre. La disobbedienza di Adamo produsse la sua separazione da Dio e fece di lui un alleato di satana, pur essendo nello stesso tempo suo schiavo. Satana divenne il tentatore dell’umanità e il compito di Gesù è sempre stato quello di distruggere le sue opere.
Potremmo chiederci: “Perché Dio non ha predisposto un piano di redenzione anche per satana?”. Perché Lucifero peccò volontariamente, non fu tentato da nessuno, mentre Adamo peccò in seguito a una tentazione. Inoltre Lucifero peccò nell’eternità, e tutto ciò che avviene nell’eternità non può cambiare, mentre Adamo peccò nel tempo, e tutto ciò che avviene nel tempo è passibile di cambiamento.

Gesù, il seme di donna, portò a compimento la redenzione.
Colossesi 1:13 Poiché egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio.

Il primo Adamo fallì, il secondo Adamo fu ubbidiente fino alla morte e alla morte della croce. Il primo Adamo si innalzò al di sopra di Dio e non diede importanza alla Sua Parola, il secondo Adamo è stato sempre obbediente e sottomesso, per questo è stato innalzato dal Padre. Anche per noi l’obbedienza è importante ed è determinante ai fini del nostro valore spirituale.

Filippesi 2:5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù, 6 il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l’essere uguale a Dio, 7 ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature (o cose) celesti, terrestri e sotterranee, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

Essendo nati sulla terra, noi abbiamo ereditato le caratteristiche di Adamo, ma poiché abbiamo scelto di appartenere a Cristo, condivideremo il Suo corpo glorificato.
1Corinzi 15:47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo. 48 Qual è il terrestre tali sono anche i terrestri; e qual è il celeste, tali saranno anche i celesti.

La redenzione permette di tornare ad avere con Dio la relazione che fu interrotta dal peccato di Adamo. Quando si entra in Cristo e si diviene nuove creature, liberi dal potere delle tenebre; si diventa cittadini del Regno di Dio e appartenenti alla Sua famiglia.
Abbiamo bisogno di rinnovare la nostra mente ed entrare nell’ottica che siamo nati di nuovo per vivere la realtà del Regno.
Efesini 2:19 Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio
La Bibbia dice che siamo figli di Dio, Suoi eredi e coeredi di Cristo. Ci avverte che per vivere la realtà del Regno c’è da soffrire a causa delle opposizioni che si incontrano e delle tribolazioni che si sperimentano.

Romani 8:16 Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio. 17 E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.

Concludendo: Gesù, il seme della donna, realizzò il primo proposito originale di Dio: avere una famiglia con molti figli.
Egli ha distrutto le opere del maligno, ha riportato l’uomo nella posizione che gli consente di adempiere il piano di Dio, ha dato la dignità di figli di Dio, Suoi eredi e coeredi di Cristo, a tutti quelli che credono in Lui.