Redazione a cura di Rosa Garofalo
Proverbi 9:6 Molti implorano il favore del principe, e tutti sono amici di chi fa doni
L’apostolo Lirio oggi ci ha parlato della transizione avvenuta dall’Antico al Nuovo Testamento, che ha portato al raggiungimento della pienezza in Cristo Gesù il Signore. Ogni dono che l’uomo riceve tocca il suo cuore, e l’importanza di una relazione spesso si vede anche dal modo in cui si sceglie di condividere ciò che si possiede con l’altro. I sacerdoti nell’Antico Testamento furono costituiti proprio per offrire doni e sacrifici al Signore.
Ebrei 5:1 infatti ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, è costituto per gli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati;
Le cinque offerte che i sacerdoti dovevano offrire a Dio erano formate da tre doni e due sacrifici. La differenza tra doni e sacrifici era che mentre i primi erano volontari, i secondi erano obbligatori in quanto servivano per il perdono dei peccati. Chiunque peccava, infatti, era obbligato a portare un sacrificio che veniva offerto dal sacerdote. Doni e sacrifici erano il mezzo che Dio usava per fare in modo che la nazione d’Israele, morta nei falli e nei peccati, avesse comunque il Suo Spirito dimorante nel Tabernacolo. Attraverso il sacerdozio quindi il Signore aveva comunione con il Suo popolo: i doni offerti volontariamente fortificavano l’amore e la complicità con Dio, i sacrifici obbligatori andavano invece a ristabilire la comunione interrotta a causa del peccato.
Ebrei 9:9 il quale è una figura per il tempo presente, e voleva indicare che i doni e i sacrifici offerti non potevano rendere perfetto nella coscienza colui che faceva il servizio divino,
il Tabernacolo era figura e ombra di quello che doveva avvenire, affinché le persone potessero capire come ricevere in seguito la Redenzione attraverso Gesù. I sacrifici offerti dai sacerdoti infatti non avevano la potenza di rimuovere la natura di peccato, ma semplicemente coprivano i peccati, e quindi la persona non poteva ritornare a Dio secondo la Sua intenzione originale che era quella di avere figli.
Ebrei 9:23 Era dunque necessario che i modelli delle cose celesti fossero purificati con queste cose; ma le cose celesti stesse lo dovevano essere con sacrifici più eccellenti di questi.
Dio fece costruire a Mosè un Tabernacolo secondo il modello che gli aveva mostrato sul monte, in esso c’era il cortile, il luogo santo e il luogo santissimo in cui era presente la Shekinah, la nuvola della gloria, con cui il Signore dimorava in mezzo al Suo popolo e lo accompagnava in ogni spostamento provvedendo tutto ciò di cui necessitava. In seguito un altro modello delle cose celesti fu il tempio di Salomone; anche quest’ultimo era formato dal cortile, dal luogo Santo e dal luogo Santissimo in cui risiedeva Dio manifestando la Sua potenza. Questi modelli però dovevano essere purificati attraverso i sacrifici che coprivano i peccati commessi sulla terra. Il primo peccato però fu commesso in cielo da Lucifero, e lì il Padre costruì un tabernacolo in cui però il sangue degli animali non era sufficiente. Solo il sangue di Cristo ha potuto purificare il tabernacolo celeste, dal peccato commesso da Lucifero, e ha potuto sigillare la Nuova ed Eterna Alleanza con gli uomini sulla Terra. Nel sacerdozio levitico dell’Antico Patto ci sono cinque sacrifici stabiliti, di cui i primi tre sono sacrifici volontari e per questo si chiamano doni:
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L’offerta bruciata per intero o olocausto. Levitico 1:5-9
Il primo dono era l’offerta dell’olocausto, cioè un sacrificio che doveva essere arso per intero davanti al Signore. Il primo uomo ad offrire gli olocausti fu Noè. Egli, uscito dall’arca, edificò un altare all’Eterno in cui offrire sacrifici di animali puri che venivano bruciati interamente. Noè fece questo per amore e per onorare Dio. Secondo le prescrizioni date dal Signore, l’olocausto doveva essere offerto all’ingresso della tenda di convegno. L’animale portato veniva ucciso e tagliato a pezzi. I sacerdoti cospargevano il sangue attorno all’altare di bronzo, ma le interiora e i piedi dovevano essere lavati con acqua prima di essere bruciati. Il lavaggio dei piedi veniva fatto per sottolineare l’importanza di purificarsi durante il cammino ogni volta che ci sporchiamo con il peccato. Gesù stesso lavò i piedi ai discepoli e ci comandò di fare altrettanto, cioè di non giudicare o escludere chi pecca, ma al contrario di pregare per lui. Tutti noi inoltre siamo chiamati a purificare la nostra vita da tutto ciò che ci sporca lungo il cammino della vita. Le interiora invece rappresentano l’anima che deve essere purificata dalla Parola di Dio affinché viviamo nell’amore.
Efesini 5:2 e camminate nell’amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato sé stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave.
Gesù offrì se stesso in sacrificio a Dio per la nostra salvezza. La Sua ubbidienza, il Suo amore, la Sua intera vita fecero sentire il Padre pienamente rappresentato sulla Terra. L’opera di Gesù è salita a Dio come un profumo di odore soave e ciò ha dato piacere al Suo cuore. Il Figlio di Dio ha sofferto infatti per amore nostro, per farci tornare ad essere parte della Sua famiglia.
Isaia 53:10 Ma piacque all’ Eterno di percuoterlo, di farlo soffrire. Offrendo la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e la volontà dell’Eterno prospererà nelle sue mani.
La ricompensa per l’offerta che Gesù ha fatto al Padre, donando la Sua vita, è stata una progenie di uomini e donne che credono il Lui e nel quale Egli vive e si manifesta sulla Terra.
Giovanni 20:17 Gesù le disse:<< Non toccarmi, perché non sono ancora salito al Padre mio; ma va dai miei fratelli e dì loro che io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro>>.
Dopo la Resurrezione Gesù apparve a una donna, Maria Maddalena e la inviò ai discepoli, che per la prima volta chiamò fratelli, affinché sapessero che Egli aveva compiuto perfettamente la redenzione e quindi stava salendo al Padre.
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L’offerta di cibi od oblazione
L’offerta del cibo veniva divisa in due parti: una veniva mangiata e l’altra veniva cosparsa di incenso e bruciata sull’altare, in modo da produrre un odore soave. Il cibo doveva essere fatto con farina raffinata che era figura di Gesù, il pane della vita. Inoltre l’offerta di cibo rappresentava la comunione del popolo con Dio e con i sacerdoti. in essa non doveva esserci miele, che rappresenta l’essere troppo indulgenti con i propri peccati, né lievito, che indica la corruzione.
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Offerta del sacrificio di ringraziamento – Levitico 3; 7:11-36
Questa era un’offerta di comunione in cui aveva una parte il sacerdote e una parte l’adoratore con la sua famiglia. Essa rappresenta la gratitudine dell’uomo verso Dio che riconosce tutte le cose meravigliose che Dio fa in suo favore. Il ringraziamento è dunque la risposta alla Grazia infinita del Padre. Dio disse a Mosè che gli uomini dovevano farGli un’offerta e che Lui avrebbe accettato solo le offerte che venivano fatte con il cuore, non per dovere ma per gratitudine. Ciò che distingue e santifica un’offerta rispetto a un’altra di uguale valore è la motivazione con cui viene fatta.
Esodo 25:2 <<Dì ai figli d’Israele che mi facciano un’offerta; accetterete l’offerta da ogni uomo che la fa spinto dal proprio cuore.
I due sacrifici obbligatori venivano fatti per i peccati d’ignoranza e per i peccati volontari. Ogni Ebreo doveva conoscere la Torah e i sacerdoti erano chiamati ad ammaestrare il popolo nella legge di Dio. Gli uomini però possono peccare per ignoranza e quindi commettere dei falli, cioè degli errori non voluti, che in Israele dovevano essere riparati con dei sacrifici. I peccati volontari invece sono le trasgressioni, cioè sapere qual è la cosa giusta e scegliere comunque di fare la cosa sbagliata. Questo interrompe la comunione con Dio, in quanto il peccato separa l’uomo dal Padre. Per il perdono dei peccati il popolo doveva andare nel tempio e offrire un sacrificio di riparazione che ripristinava la comunione con il Signore. Tutti questi sacrifici avevano una base nel giorno dell’espiazione, lo Yom Kippur, che avveniva nel decimo giorno del mese di Tishri, e non veniva fatta per una sola persona ma per l’intera nazione d’Israele.
Deuteronomio 10:8 In quel tempo l’Eterno separò la tribù di Levi per portare l’arca del patto dell’Eterno, per stare davanti all’Eterno e servirlo, e per benedire nel suo nome fino al giorno d’oggi. 9 Perciò Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli; l’Eterno è la sua eredità, come l’Eterno, il tuo Dio, gli aveva promesso.
Dio scelse la tribù di Levi per adempiere al servizio del sacerdozio. I sacerdoti dovevano essere discendenti di Aronne e della sua famiglia, egli fu infatti il primo sommo sacerdote. Il sommo sacerdote era anche il principe del popolo in quanto rappresentava tutta la nazione davanti a Dio ed era l’unico a poter offrire i sacrifici nello Yom Kippur. Il sacerdozio fu costituito affinché il sacrificio offerto per il popolo permettesse a Dio di far scendere la benedizione sul popolo. Possiamo vedere questo in Genesi 22: 2-17, quando Abrahamo non rifiuta di offrire in sacrificio suo figlio Isacco a Dio, e il Padre vedendo la sua ubbidienza lo ferma e gli dice che sarà Lui a offrire in sacrificio Suo Figlio Gesù per salvare e benedire l’intera umanità. Ogni volta che offriamo qualcosa al Padre, Egli non rimane indifferente ma ci dà al di là di quello che possiamo pensare o immaginare. Il nostro Signore è infatti generoso sempre. Oggi i suoi sacerdoti siamo noi e siamo chiamati a rappresentare il Suo amore e la Sua potenza nel mondo.
1Pietro 2:4 Accostandovi a lui, come a pietra vivente, rigettata dagli uomini ma eletta e preziosa davanti a Dio, 5 anche voi, come pietre viventi, siete edificati per essere una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Noi siamo sacerdoti santi chiamati a far conoscere il Padre, portare benedizione sulla Terra e fare sacrifici spirituali a Dio.
1Pietro 2:9 Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce;
Noi non siamo qui per caso, Dio ci ha voluto per uno scopo eterno, conoscere e ricevere Gesù e far parte del Suo Regno. La Chiesa è quindi un popolo di sacerdoti che non discendono però dall’ordine dei Leviti, ma dall’ordine di Melchisedeck che è figura di Cristo.
Ezechiele 44:15 Ma i sacerdoti Leviti, figli di Tsadok, che hanno preso cura del mio santuario quando i figli d’Israele si sono sviati da me, si avvicineranno a me per servirmi e staranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue», dice il Signore, l’Eterno. 16 «Essi entreranno nel mio santuario si avvicineranno alla mia tavola per servirmi e compiranno tutto il mio servizio.
Molti sacerdoti Leviti si erano allontanati da Dio e per questo Egli scelse i figli di TsadoK, che vuol dire giuso, che invece gli rimasero fedeli. Essi non seguirono la volontà del popolo, ma dissero al popolo qual era la volontà di Dio. Anche noi non siamo chiamati a compiacere gli uomini ma a dire loro qual è la verità di Dio anche se non gli piace. Non dobbiamo ricercare l’approvazione del popolo, dobbiamo desiderare la presenza del Signore nella nostra vita.
Ebrei 8:1 Ora il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, 2 ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo. 3 Infatti ogni sommo sacerdote è costituito per offrire doni e sacrifici; per cui è necessario che anche costui abbia qualche cosa da offrire.
Gesù è il Sommo Sacerdote perfetto che ha offerto il Suo sangue una volta per tutte per purificare il santuario del cielo e la Terra dal peccato, liberandoci dal potere del diavolo e dalla morte e donandoci la vita eterna.
Ebrei 10:5 Perciò, entrando nel mondo, egli dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo; 6 tu non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. 7 Allora io ho detto: “Ecco, io vengo nel rotolo del libro è scritto di me; io vengo per fare, o Dio, la tua volontà”». 8 Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrificio né offerta né olocausti né sacrifici per il peccato, che sono offerti secondo la legge», 9 egli aggiunge: «Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà». Egli toglie il primo, per stabilire il secondo. 10 Per mezzo di questa volontà, noi siamo santificati mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre. 11 E, mentre ogni sacerdote è in piedi ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte i medesimi sacrifici, che non possono mai togliere i peccati, 12 egli invece, dopo aver offerto per sempre un unico sacrificio per i peccati, si è posto a sedere alla destra di Dio,
Quali sono allora i sacrifici spirituali che oggi dobbiamo offrire come sacerdoti?
1. I nostri corpi e noi stessi in ubbidienza a Dio come strumenti di giustizia. 2. Il nostro tempo. 3. Il sacro servizio al mondo e benedire il corpo di Cristo anche praticando la beneficenza. 4. Digiunare per passare il tempo in preghiera e intimità con Lui. 5. Preghiere. 6. Offerte, primizie, 7. Ringraziamenti, lode e adorazione.
Romani 12:1 Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. Ebrei 13:15 Per mezzo di lui dunque, offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. 16 E non dimenticate la beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché Dio si compiace di tali sacrifici.
Dobbiamo sempre ringraziare Dio per quello che fa nella nostra vita, anche quando le cose non vanno bene, avendo fede che Egli interverrà perché a Lui nulla è impossibile.