COS’E’ L’INTERCESSIONE?

Culto del 29 Gen 2023
Predicatore: Past. Laura Porrello
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Redazione a cura di Gandolfa Brucato.

La predicazione odierna porta il titolo “COS’È L’INTERCESSIONE?. La pastora Laura inizia dicendo che secondo la Parola Eterna di Dio i rinati sono un sacerdozio regale secondo l’ordine di Melchisedek, costituiti per stare con Dio, per ministrare a Lui, per svolgere azioni volte a far sì che possa essere conosciuto in tutto il mondo.

1Pietro 2:4 Accostandovi a lui, come a pietra vivente, rigettata dagli uomini ma eletta e preziosa davanti a Dio, 5 anche voi, come pietre viventi, siete edificati per essere una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.

1Pietro 2:9 Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce.

Noi come chiesa dobbiamo stare attaccati a Lui che è la pietra vivente, come mattoncini indispensabili per parlare al mondo, per costruire una casa per chi si trova oppresso dalla disperazione.

QUALI SONO I SACRIFICI SPIRITUALI CHE COME SACERDOTI DEL NT DOBBIAMO OFFRIRE? Esistono diversi modi con i quali possiamo servire il prossimo.

1. I nostri corpi e le nostre membra come strumenti di giustizia con l’ubbidienza a Dio, 2. Il nostro tempo, 3. Il sacro servizio di predicare al mondo e benedire il corpo di Cristo anche praticando la beneficenza, 4. Digiuni, 5. Preghiere, 6. Offerte, primizie, 7. Ringraziamenti e sacrificio di lode.

Romani 6:13 Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti d’iniquità, ma presentate voi stessi a Dio, come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia.

Romani 12:1 Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio.

I sacrifici spirituali per risultare efficaci devono avere la giusta motivazione, devono essere fatti in Lui per Lui ed in vista di Lui, in ubbidienza con l’obiettivo di creare un cammino per annunciare le meraviglie di Dio. Non lasciamoci prendere dalla paura di poter fallire, bensì adoperiamoci, sapendo che Dio sta cercando operai per la sua messe. Chiaramente non sono queste azioni che ci fanno andare in Paradiso, ma esse manifestano il paradiso che c’è dentro di noi e servono a far conoscere Gesù. Se Cristo abita in noi ci sembrerà normale mettere da parte i nostri bisogni per essere di benedizione per il prossimo ed è quello che Gesù compiva mentre si trovava sulla terra fisicamente. Mentre ci adoperiamo per propagare la Sua parola ed il Suo Regno, dobbiamo visualizzare Gesù glorificato, ed è l’amore di Dio che ci porta a desiderare di fare qualcosa, che ci porta a servirlo con l’intero nostro essere spirito anima e corpo, poiché il nostro corpo è stato creato per servire Lui. Se ciò che faremo avrà l’obiettivo di lavorare per Dio avrà grande valore, rappresenterà un ragionevole e logico servizio ed è da Dio che riceveremo la ricompensa, se invece lo faremo con intenzioni diverse avremo sicuramente sprecato il nostro tempo.

Ebrei 13:15 Per mezzo di lui dunque, offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. 16 E non dimenticate la beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché Dio si compiace di tali sacrifici.

L’intercessione è una sfaccettatura della preghiera, che ci porta a frapporci tra due parti in disaccordo, da qui la parola mediatore che in questo periodo viene spesso nominata e che dovrebbe servire a far trovare l’accordo alle nazioni in disaccordo. Ciò che Dio vuole fare nelle nostre vite consiste nel portare attraverso le nostre preghiere cambiamento nella società. Noi siamo spirito che necessita di nutrimento, è vivo e ci permette di stare a contatto con Lui, produce potenza ed attraverso la nostra bocca, che parla la Sua Parola, potremo cambiare destini. L’intercessione è qualcosa che ribalta le circostanze e se abbiamo sperimentato questo sicuramente ci impegneremo a crescere in essa. Sappiamo che saranno più i giorni che passeremo a combattere che quelli in cui staremo su un pulpito, quindi impariamo a pregare in ginocchio, a guerreggiare, per combattere le battaglie della vita. La preghiera è la chiave del risveglio e della trasformazione, prepara la strada per la provvidenza traboccante, affinchè scenda benedizione dal cielo. L’intercessione costante ed incessante porta cambiamento nelle situazioni per portare le cose dal cielo alla terra. E’ però necessaria nell’intercessione la perseveranza che porta ad un’opera perfetta. L’intercessione può essere paragonata ai trafori che vengono fatti nelle montagne per creare comunicazione con le nazioni circostanti. E’ però fondamentale che essa parta non da uno spirito oppresso, depresso, sconfitto, bensì da una posizione di vittoria, in quanto fatta nel nome di colui che ha già vinto (Gesù che è morto ma che è poi resuscitato ed è vivente). Non dobbiamo crogiolarci pensando che sicuramente intercederà l’apostolo, il pastore, il responsabile etc…, che consideriamo più quotati, Dio stà chiamando tutti, desidera che saliamo di livello tutti insieme.

Apocalisse 1;12 L’apostolo Giovanni che conosceva tanto Gesù (appoggiava la sua testa sul petto di Gesù mentre era sulla terra), ebbe difficoltà a riconoscerLo glorificato e dopo che aveva visto tante meraviglie e poteva considerarsi per così dire appagato, fu invitato a salire perchè c’era ancora di più, ma pure ascoltò la voce di Gesù che gli diceva: Non temere perchè io fui morto ma sono vivente. Gesù ha vinto la morte ed ha le chiavi dell’Ades, quindi anche se stiamo attraversando situazioni difficili e dolorose, stiamo portando pesi, dobbiamo pensare a questo Gesù vittorioso che asciuga le nostre lacrime e ci vuole come amici, vuole avere relazione con noi per piangere sulle Sue spalle ed anche per ridere e gioire. Non abbiamo bisogno di imparare a pregare, perchè per farlo occorrono soltanto la Bibbia, la bocca e la voce ed abbiamo tutto ciò. L’intercessione è una funzione e mentre la pratichiamo dobbiamo evitare di essere pessimisti perchè quel Gesù vivente che vive dentro di noi, che crede in noi, anche se ci sentiamo afflitti e senza forze, ci porterà alla vittoria ed anche se non abbiamo neanche più la voce potremo usare la Sua voce, lo spirito di Cristo (che vive dentro di noi, ci ha salvato ed è alla destra del Padre) griderà ancora Abba Padre al posto nostro e non permetterà al nemico di ammutolirci. Non dobbiamo essere pigri, dobbiamo interessarci alle cose del Regno con zelo e passione; l’intercessione non è un ministero, è una funzione a cui tutti siamo chiamati, non serve un’etichetta, siamo figli di Dio chiamati a stare con Lui, usciamo la nostra spada che è la parola di Dio, rilasciamo la parola nelle circostanze e ci poniamo in mezzo per togliere il disordine e ristabilire l’ordine. Siamo chiamati a prendere posizione nello spirito in favore della nostra città, delle nazioni, della nostra famiglia, facciamo scendere la volontà di Dio ed in qualche maniera insolita otterremo vittoria. Un intercessore è colui che supplica per conto di un altro. È importante notare che non esiste un dono spirituale elencato nel NT chiamato “intercessore”. Nell’AT, c’è solo una volta in cui viene usata la parola “intercessore” ed è una profezia messianica su Gesù.

Isaia 59:16 Egli ha visto che non c’era più nessuno e si è stupito che nessuno intercedesse; allora il suo braccio gli è venuto in aiuto e la sua giustizia lo ha sostenuto.

Dio si è stupito che nessuno intercedesse, in quanto riteneva normale che lo si facesse, infatti stava aspettando qualcuno al quale poter rispondere. Notiamo che il mondo è invaso dalla totale indifferenza nei confronti della vita, dei valori, ci facciamo guerra tra noi ma non la facciamo a satana, quando le tenebre sono dentro di noi non possiamo combatterle, soltanto la luce può combatterle, scegliamo di essere luce, non è facile, ma è necessario che ci lasciamo lavorare da Dio per cambiare le nostre aree sbagliate. Occorre avere pace, in quanto se ci accingiamo ad intercedere ma siamo in guerra dentro di noi sicuramente il nemico non arretrerà e la nostra preghiera risulterà inefficace, viceversa se abbiamo pace abbiamo la certezza che in qualunque battaglia otterremo vittoria. La pastora Laura ha citato il re Davide, descrivendo i ruoli che egli ricopriva – da un lato era il dolce cantore d’Israele e nello stesso tempo, avendo pace dentro di sé, combatteva sicuro, certo del coinvolgimento di Dio nella sua vita che gli avrebbe assicurato vittoria in ogni battaglia che gli avrebbe affidato. Salmo131 Dobbiamo essere leali, dobbiamo pentirci e chiedere perdono, avere un cuore puro ed onesto, essere allineati con la parola di Dio e così sicuramente il nemico non potrà accusarci. È vero che siamo in tempo di grazia, ma essa richiede il pentimento, che porta la potenza della resurrezione. Quando preghiamo dobbiamo chiedere perdono per le nazioni, per le cose gravi che accadono nella nostra città, per le bestemmie; invocare il perdono apre la strada alla benedizione. Occorre anche perseveranza nella preghiera, perchè a volte la risposta si fa attendere anche per anni; dobbiamo pregare affinchè sia fatta la volontà di Dio, come in cielo così in terra. Prima di svolgere qualunque servizio dobbiamo pregare, ma alla preghiera deve seguire un’azione allineata alla stessa, dobbiamo essere coerenti, conquistare nello spirito, ma poi dominare la terra.

1^Timoteo 2:1 Ti esorto dunque prima di ogni cosa, che si fa, che gli affidava. cciano suppliche, preghiere intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini.

L’intercessione nel NT è una dimensione della preghiera basata sulla “richiesta”, è una funzione potente, un ministero d’aiuto per il buon funzionamento della chiesa e coloro che si adoperano efficacemente sono spesso chiamati intercessori, lavorano per vedere una situazione trasformata dall’amore e dalla misericordia di Dio, chiedono qualcosa in favore di altri, una parola specifica per quella situazione, affinchè tutto possa essere allineato alla Sua volontà. L’intercessore non può essere egoista, deve chiedere sapienza, sta sulla breccia per provocare un intervento divino, rende un servizio. L’intercessore che è stato adeguatamente addestrato nel regno dello Spirito può intercettare morte, distruzione, calamità, infermità, malattia e altro ancora, in quanto Dio ha trovato in esso qualcuno a cui condividere i Suoi pesi. Il modo più efficace per pregare è la parola di Dio, la parola più certa, l’unica che ha potenza nei luoghi celesti. E’ oltremodo importante non solo pregare ma anche leggere la Bibbia, che dà stabilità alla preghiera, se abbiamo bisogno di essere incoraggiati abbiamo un’arma meravigliosa che è la parola di Dio, che terrorizza il nemico, va usata per benedire, è la chiave per muoversi efficacemente nel campo spirituale, infatti per ogni battaglia serve un’arma diversa, per questo motivo dobbiamo chiedere a Dio sapienza attraverso la Sua parola. Se c’è un pericolo nella nostra città, nella nostra famiglia e siamo allenati ad ascoltare la voce di Dio, le nostre orecchie saranno come antenne. L’intercessore oltre ad essere mediatore ricopre altre funzioni.

Ezechiele 22:30 Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese, perché io non lo distruggessi, ma non l’ho trovato.

Il desiderio del Padre è avere tutti i figli vicini, ci sta cercando, vuole condividere le Sue cose con noi, facciamoci trovare. Occorre ritagliarsi un tempo per stare con Lui, per chiedergli cosa vuole che facciamo, se c’è qualcosa per cui dobbiamo pregare. Dobbiamo costruire un muro e stare sulla breccia, non adagiarci su ciò che abbiamo ottenuto, ma dobbiamo proteggerlo con la preghiera.

Riparatore di brecce. Isaia 58:12 I tuoi riedificheranno le antiche rovine, e tu rialzerai le fondamenta di molte generazioni passate; così sarai chiamato il riparatore di brecce, il restauratore dei sentieri per abitare nel paese. L’intercessore è anche un riparatore di brecce. Dobbiamo creare dei sentieri attraverso i quali possono arrivare i cammelli, per fare scendere la benedizione dobbiamo prepararci a riceverla, ci possono essere aree della nostra vita dove non abbiamo ricevuto liberazione e benedizione, dobbiamo riparare le brecce e costruire i sentieri.

SentinellaEzechiele 3:17 «Figlio d’uomo, io t’ho stabilito come sentinella per la casa d’Israele quando udrai una parola dalla mia bocca, li avvertirai da parte mia. 18 Se io dico all’empio: “Certamente morirai”, e tu non l’avverti e non parli per avvertire l’empio di abbandonare la sua via malvagia perché salvi la sua vita, quell’empio morirà nella sua iniquità, ma del suo sangue domanderò conto a te. 19 Ma se tu avverti l’empio, ed egli non si ritrae dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morirà nella sua iniquità, ma tu avrai salvato la tua anima.

La sentinella anche con le intemperie e le circostanze negative della vita rimane concentrata a preservare qualcosa. Dobbiamo rimanere concentrati sul proposito di Dio a prescindere dalle circostanze, ci sono le tempeste ma Dio ci chiama a restare, a guardare i pericoli. La sentinella deve stare in comunicazione con le altre sentinelle, non possiamo vivere isolati, se c’è un pericolo ci occorre sapere che c’è qualcuno a cui possiamo chiedere aiuto, dobbiamo condividere ciò che stiamo vivendo in bene o in male con qualcuno che può guidarci, possiamo rivolgerci per questo alle autorità della chiesa locale. Le sentinelle camminano con un generale al quale tutte devono rendere conto del loro operato.

Usando la legge della prima menzione, un principio dell’ermeneutica, troviamo il primo esempio di intercessione nella Bibbia ebraica è con Abrahamo che intercede per Sodoma e Gomorra.

Genesi 18:20 E l’Eterno disse: «Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave, 21 io scenderò per vedere se hanno veramente fatto secondo il grido che è giunto a me; in caso contrario, lo saprò». 22 Poi quegli uomini si allontanarono di là e si avviarono verso Sodoma; ma Abrahamo rimase ancora davanti all’Eterno. 23 Allora Abrahamo si avvicinò e disse: «Farai perire il giusto insieme con l’empio? 24 Ammesso che ci siano cinquanta giusti nella città, distruggeresti tu il luogo e non lo risparmieresti per amore dei cinquanta giusti che si trovano nel suo mezzo? 25 Lungi da te il fare tale cosa: far morire il giusto con l’empio, cosicché il giusto sia trattato come l’empio; lungi da te! Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?». 26 L’Eterno disse: «Se trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti, io risparmierò l’intero luogo per amor loro».

Abrahamo “rimase sulla breccia” e divenne un mediatore per le città di Sodoma e Gomorra dopo che gli fu rivelata la distruzione in sospeso. Questa fu un’intercessione profetica all’opera, egli fu in grado di perorare la sua causa davanti a Dio, che lo chiamò “amico”. Fu in grado di chiedere a Dio di fermare la Sua mano di giudizio. Gli intercessori sono amici di Dio, hanno un cuore per le persone, raccolgono il peso per persone, famiglie, comunità, città, stati, nazioni e chiese, sono compassionevoli, il loro cuore è rivolto a riconciliare le persone con Dio. Qualora dovesse capitarci di avere intuizione o percezione di una calamità, sottomettiamola subito alle autorità della chiesa locale, non bisogna agire in autonomia e indipendenza, in quanto la sottomissione, l’ubbidienza ed il timore di Dio sono principi spirituali fondamentali. Un altro grande esempio di intercessione nell’AT è Mosè. Doveva quasi rimanere in una posizione di intercessione mentre guidava i figli d’Israele, popolo dal collo duro, che spesso camminavano nella loro ribellione. Mosè era più interessato al bene comune piuttosto che al proprio, teneva alla reputazione di Dio, rimase ad intercedere e alla fine Egli cambiò intenzione. Anche noi se riceviamo qualcosa, notizie pericolose rimaniamo davanti a Dio, chiediamo, non accettiamo le cattive notizie, difendiamo il territori che Dio ci ha dato, attendiamo direttive per salvare la situazione. L’intercessione non serve a condannare, ma rimette i demoni al loro posto, spogliati e detronizzati, rimette ordine nel disordine.

Esodo 32:9 L’Eterno disse ancora a Mosè: «Ho visto questo popolo, ed ecco, è un popolo dal collo duro. 10 Or dunque, lasciami fare, affinché la mia ira si accenda contro di loro e li consumi; ma di te io farò una grande nazione». 11 Allora Mosè supplicò l’Eterno, il suo DIO, e disse: «Perché, o Eterno, dovrebbe la tua ira accendersi contro il tuo popolo che hai fatto uscire dal paese d’Egitto con grande potenza e con mano forte? 12 Perché dovrebbero gli Egiziani dire: “Egli li ha fatti uscire per fare loro del male, per ucciderli sui monti e per sterminarli dalla faccia della terra”? Desisti dalla tua ira ardente e cambia la tua intenzione di far del male al tuo popolo. 13 Ricordati di Abrahamo, d’Isacco d’Israele, tuoi servi, ai quali giurasti per te stesso, dicendo loro: “Io moltiplicherò la vostra discendenza come le stelle del cielo e darò alla vostra discendenza tutto questo paese di cui ti ho parlato, ed essa lo possederà per sempre”». 14 Così l’Eterno cambiò intenzione circa il male che aveva detto di fare al suo popolo. Anche il Signore stesso definì i figli d’Israele un popolo “dal collo duro”.

Essi non avevano il migliore patto con Lui, del quale oggi godiamo. Mosè camminò con Dio, parlò con Lui faccia a faccia, ma aveva lo Spirito Santo sopra di lui e non in lui, non era figlio.

Ebrei 8:6. 2 Corinzi 3:6. il quale ci ha anche resi ministri idonei del nuovo patto, non della lettera, ma dello Spirito, poiché la lettera uccide, ma lo Spirito dà vita.

Gesù, il nostro più grande intercessore, è il Mediatore di questa Nuova Alleanza. Altri esempi di adorazione-intercessione nell’AT includono Noè (Genesi 8:20) e Giosuè.

Giosuè 7:5 Gli uomini di Ai ne uccisero circa trentasei; li inseguirono dalla porta della città fino a Scebarim, colpendoli nella discesa. E il cuore del popolo venne meno e divenne come acqua. 6 Giosuè allora si stracciò le vesti e si gettò col viso a terra, davanti all’arca dell’Eterno fino alla sera, lui e gli anziani d’Israele, e sparsero polvere sul loro capo. 7 Quindi Giosuè disse: «O Signore, Eterno perché hai fatto passare il Giordano a questo popolo per darci nelle mani degli Amorei e farci perire? Oh, ci fossimo accontentati di restare al di là del Giordano! 8 Oh Signore che posso dire dopo che Israele ha voltato le spalle ai suoi nemici? Giosuè 7:9 I Cananei e tutti gli abitanti del paese lo verranno a sapere, ci accerchieranno e faranno sparire il nostro nome dalla terra; che farai tu allora per il tuo grande nome?».

Giobbe 42:10 Quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, l’Eterno lo ristabilì

el precedente stato; così l’Eterno rese a Giobbe il doppio di tutto ciò che aveva posseduto.

Questi sono tutti tipi e ombre di intercessione che indicano il nostro vero intercessore e mediatore, Gesù Cristo. Egli è la fonte di ogni intercessione.

Romani 8:34 Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi.

Siamo nella nuova alleanza, dove Gesù ha già pagato, abbiamo tutto ciò che ci serve per cambiare la nostra città, le nostre vite; investiamo nella vita di preghiera, Gesù ha vinto, siamo più che vincitori.

Ebrei 7:25 per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro.

Gesù è vivente, intercede per noi, siamo seduti nei luoghi celesti, Lui aspetta che ci avviciniamo, sta cercando figli che stanno alla presenza del Padre, nelle battaglie non saremo mai soli.

Preghiamo, intercediamo, coinvolgiamo lo Spirito Santo collaborando con Lui con zelo e passione, per proclamare il Regno di Dio e portare cambiamento alla nostra società.