COME RICEVERE DAL SIGNORE

Culto del 18 Mag 2014
Predicatore: Past. Lirio Porrello
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Il tema di oggi, che in qualche modo si collega al rhema datoci dal Signore per quest’anno: Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto (Giovanni 15:7), viene introdotto dalla lettura di due versetti del Salmo 7 nei quali si affermano due cose  che stimolano e fortificano la nostra fede:

 Prendi il tuo diletto nell’Eterno ed egli ti darà i desideri del tuo cuore (v.4).

 Rimetti la tua sorte nell’Eterno, confida in lui, ed egli opererà (v.5).

Il verso 4 ci esorta a prendere piacere nello stare con il Signore, ad avere con Lui una relazione gioiosa e appassionata, perché se lo faremo Egli esaudirà i desideri del nostro cuore.

Il verso 5 ci spinge ad affidarci a Dio e a confidare in Lui se vogliamo vedere le nostre preghiere esaudite.

 Giacomo, il fratello del Signore che non credeva in Lui quando Egli era in vita, ma che credette dopo la risurrezione, nella sua epistola scrive: Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate (Giacomo 4:2).

In pratica egli nota che molti non chiedono nulla a Dio, perché spiritualmente stanno male, sono in peccato, non si sentono a posto con Lui, con la conseguenza che non ottengono, mentre la Scrittura ci insegna che per ricevere bisogna  chiedere.

Chiedere è un passaggio obbligato e se il popolo di Dio disattende questo principio divino non può ricevere nulla e non vive nella benedizione. Per ricevere, quindi, bisogna imparare a chiedere.

I Vangeli non riportano alcun caso in cui le preghiere fatte in accordo alla volontà di Dio non sono state esaudite. Nessuno tra quelli che hanno chiesto qualcosa a Gesù è stato deluso.

Egli aveva la piena certezza che il Padre esaudiva ogni Sua preghiera, infatti disse: “Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito” (Gv. 11:41) ancor prima che Lazzaro fosse risuscitato. Ma noi, quando preghiamo, abbiamo nel nostro cuore la stessa certezza? Esaminiamoci e prendiamo atto che molto spesso in fondo al nostro cuore si annida qualche dubbio.

Nel Vangelo di Giovanni si parla della guarigione del figlio del funzionario regio.

 Giovanni 4:47 Avendo egli udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, andò da lui e lo pregò che scendesse e guarisse suo figlio, perché stava per morire…50 Gesù gli disse: «Va tuo figlio vive!». E quell’uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù, e se ne andò.

L’uomo credette alle parole di Gesù e suo figlio fu istantaneamente guarito, infatti ancor prima di giungere a casa i servi gli corsero incontro per dargli la buona notizia.

Nel Vangelo di Luca si parla di un lebbroso guarito.

Luca 5:12 Or avvenne che, mentre egli si trovava in una di quelle città, ecco un uomo tutto coperto di lebbra che, veduto Gesù, si prostrò con la faccia a terra e lo pregò, dicendo: «Signore, se tu vuoi, tu puoi mondarmi». 13 Allora egli, distesa la mano, lo toccò dicendo: «Sì, lo voglio, sii mondato». E subito la lebbra lo lasciò. 14 E Gesù gli comandò: «Non dirlo a nessuno; ma va mostrati al sacerdote e fa’ un’offerta per la tua purificazione, come ha prescritto Mosè, affinché ciò serva loro di testimonianza».

Quel lebbroso disse a Gesù: “Se tu vuoi, tu puoi…” e Gesù gli rispose: “Sì, lo voglio!”. E subito fu guarito.

A Gennesaret Gesù compì molte guarigioni, mentre a Nazaret, dove era conosciuto come ‘il figlio del falegname’, a motivo dell’incredulità non poté fare potenti operazioni.

Marco 6:53 Compiuta la traversata, giunsero nella contrada di Gennesaret e vi approdarono. 54 E, scesi dalla barca, subito la gente lo riconobbe; 55 e, percorrendo per tutta quella regione all’intorno, incominciò a portare i malati sui lettucci, ovunque sentiva che si trovasse 56 e dovunque egli giungeva, in villaggi, città o borgate, la gente metteva gli infermi sulle piazze e lo pregava di poter toccare almeno il lembo del suo vestito, e tutti quelli che lo toccavano erano guariti.

Venuta a conoscenza del Suo arrivo a Gennesaret, la gente portò gli ammalati sulla strada e la potenza di Dio guariva tutti quelli che riuscivano a toccare la Sua veste.

Ancora il Vangelo di Luca narra dei dieci lebbrosi che gridavano a Gesù di avere pietà di loro.

 Luca 17:12 E, come egli entrava in un certo villaggio, gli vennero incontro dieci uomini lebbrosi, i quali si fermarono a distanza, 13 e alzarono la voce, dicendo: «Maestro, Gesù, abbi pietà di noi». 14 Ed egli, vedutili, disse loro: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti». E avvenne che, mentre se ne andavano, furono mondati. 15 E uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro glorificando Dio ad alta voce. 16 E si gettò con la faccia a terra ai piedi di Gesù, ringraziandolo. Or questi era un Samaritano. 17 Gesù allora prese a dire: «Non sono stati guariti tutti e dieci? Dove sono gli altri nove? 18 Non si è trovato nessuno che sia ritornato per dare gloria a Dio, se non questo straniero?». 19 E disse a questi: «Alzati e va la tua fede a ti ha guarito».

Gesù disse loro una parola che avrebbe dovuto stimolarli nella fede: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti», in quanto preposti ad accertare l’avvenuta guarigione. Essi credettero alle Sue parole anche se la guarigione non era ancora visibile, s’incamminarono e mentre andavano si videro guariti. Solo uno di essi, però, tornò indietro per ringraziarLo, un Samaritano.

Gesù si meravigliò dell’ingratitudine degli altri nove che, pur essendo Ebrei, non avevano sentito il bisogno di ringraziarLo. Erano stati guariti anche loro per il solo fatto di avere chiesto, e questo ci dice che Gesù guarisce tutti, sia chi è grato sia chi non lo è, purché si chieda.

Nella nostra chiesa si è sempre insegnato a pregare e si viene costantemente esortati a farlo, fermo restando che non sempre le risposte del Signore sono immediate, infatti alcune preghiere ottengono risposta a distanza di tempo, ma anche se può accadere che noi ci dimentichiamo di avere chiesto alcune cose in preghiera, Dio non se ne dimentica.

La Bibbia indica dieci condizioni necessarie per ricevere le risposte del Signore alle nostre  preghiere.

  1. Avere fede in Dio. Fidarsi di Lui e affidarsi a Lui.

      Marco 11:24 Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete

      Prima si crede e poi si vede la risposta del Signore, non viceversa.

Come si comportò Gesù prima che Lazzaro fosse risuscitato? Esaltò la fedeltà del Padre, dichiarò di sapere che Egli Lo esaudiva sempre.

Giovanni 11:41 Essi dunque tolsero la pietra dal luogo dove giaceva il morto. Gesù allora alzati in alto gli occhi, disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito. 42 Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre, ma ho detto ciò per la folla che sta attorno, affinché credano che tu mi hai mandato».

Avere la Sua stessa fiducia, sapere che il Padre vuole darci qualunque cosa Gli chiediamo, ci fa vivere sereni, come viveva il nostro Maestro, a cui dobbiamo ispirarci. Egli sapeva che il Padre lo esaudiva sempre e se ha detto queste cose è stato per noi, per far crescere la nostra fede. Molte persone si aggrappano alle preghiere degli altri e non fanno che dire: “Prega per me”. In realtà nel loro cuore non c’è alcuna certezza di essere esaudite quando pregano, ma sulla base di Marco 11:24 in preghiera possiamo dichiarare che crediamo di avere già ricevuto ciò che chiediamo.

2.  Dire ciò che si vuole.

           Bisogna esprimere a parole ciò che si chiede, ma l’efficacia della preghiera dipende dalla forza della nostra fede, non dalla quantità delle parole, infatti ne bastano poche, purché piene di fede.

           Marco 17:20 “E Gesù disse loro…se avete fede quando un granello di senape, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, e si sposterà; e niente vi sarà impossibile” 

3.   Non limitare Dio.

Efesini 3:20 Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo,

Le circostanze tendono a farci dubitare della potenza di Dio, ma anche se non dobbiamo negare l’evidenza dei fatti, per mezzo della nostra fede, dichiarando la verità della Sua Parola possiamo vedere i fatti cambiare. Abbiamo bisogno di rinnovare la nostra mente e credere che Dio può fare molto di più di ciò che pensiamo e chiediamo.

  1. Rifiutare il dubbio

Chi è instabile nella fede e dubita non può ricevere dal Signore. Dobbiamo eliminare dal nostro vocabolario i tanti ‘se’ che denotano mancanza di fede, aggrapparci alle promesse di Dio e perseverare in preghiera finché non arrivano le risposte.

Giacomo 1:6 Ma la chieda con fede senza dubitare, perché chi dubita è simile all’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore,

5.   Credere che ciò che si chiede si otterrà

Matteo 7:7 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 8 Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa.9 Vi è tra voi qualche uomo che, se suo figlio gli chiede del pane, gli darà una pietra? 10 O se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? 11 Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a coloro che gliele chiedono.

Talvolta le delusioni, il dubbio o l’incredulità possono averci bloccato dal chiedere, ma dobbiamo sapere che se non chiediamo non potremo ottenere.

6. Credere che viene concesso ciò che si chiede con fede in preghiera.

Matteo 21:22 “E tutte le cose che domanderete nella preghiera, se avete fede, le otterrete”

      Marco 11:24 “Perciò vi dico, tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevuto e voi le otterrete”.

            Questi versetti, che ribadiscono il concetto precedente, ci esortano a credere che la preghiera fa accadere cose che altrimenti non potrebbero verificarsi.

7. Essere autorevoli nella preghiera. 

Marco 11:23 “Perché in verità vi dico che se alcuno dirà a questo monte: “Spostati e gettati nel mare” e non dubiterà in cuor suo ma crederà che quanto dice avverrà qualunque cosa dirà, gli sarà concesso.

      È molto importante dire le cose con autorità, fermezza e determinazione, come quando si sgridano i demoni, perché in certi casi il garbo e la dolcezza non pagano.

      8.   Credere che Dio onora la Sua volontà

Non bisogna mai chiedere cose contrarie alla Parola di Dio, poiché Egli è fedele solo ad essa. Se la Parola, quindi, non promette una certa cosa, non bisogna chiederla, perché significherebbe pregare contro la volontà di Dio, il quale non esaudisce la nostra volontà, ma la Sua.

1 Giovanni 5:14,15 “E questa la confidenza che abbiamo in Lui: che se domandiamo qualcosa secondo la Sua volontà, Egli ci esaudisce; e se sappiamo che Egli ci esaudisce in quel che gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo domandato” .

 9.    Non dire mai “se Dio vuole”, se lo ha promesso.

      Tutte le promesse di Dio hanno il sì e l’amen, quindi non dubitiamo, ad esempio,  che Egli voglia salvare tutti gli uomini o che voglia dare a tutti lo Spirito Santo, perché ha già dato queste cose e bisogna solo riceverle.

2 Corinzi 1:20 “Poiché tutte le promesse di Dio hanno in lui il “sì” e “l’amen”, alla gloria di Dio per mezzo di noi.

 

     10.  Avere un cuore pronto a perdonare.

           Se abbiamo qualcosa contro qualcuno, cosa che per lo più avviene all’interno delle relazioni familiari, dobbiamo perdonare. È un comando di Dio e non obbedire equivale a ribellarsi alla Sua volontà. Nelle relazioni avvengono incomprensioni, tensioni ed errori che feriscono gli altri e che impediscono di essere esauditi. Riappacificarsi è essenziale a tal fine.

          Marco 11:25 “E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate affinché anche il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni i vostri peccati”.

          Il peccato, di qualunque tipo, ostacola la risposta alle preghiere, che sono efficaci solo se ci si pente dei peccati commessi contro Dio e si sviluppa un rapporto personale con Lui.

In conclusione: se stiamo attendendo risposta alle nostre preghiere, non soffermiamoci a guardare le circostanze, soffermiamoci piuttosto a guardare il nostro amorevole Padre celeste che è al di sopra di ogni problema e di ogni circostanza. Dichiariamo, come Gesù: “Padre, io Ti ringrazio, perché mi hai già esaudito” ed entriamo in una condizione di totale fiducia in Lui, sapendo che Egli ci ascolta e che risponde alle nostre preghiere.

redazione a cura di Caterina Di Miceli