Redazione a cura di Gina Lo Piparo
Durante il servizio di domenica, è stata una vera gioia vedere 43 persone scendere nelle acque battesimali e compiere questo atto di ubbidienza a Dio. La parola predicata si è concentrata proprio sul tema del battesimo, che più che un “sacramento” rappresenta un’”ordinanza” del Signore. Non si tratta infatti di un modo di trasmettere la grazia, ma piuttosto di una pratica, prescritta dal Messia, per essere eseguita dalla Sua Chiesa come segno esteriore della verità salvifica della fede cristiana. Il battesimo non conferisce salvezza, ma si ministra a chi è già salvato per la sua fede in Cristo.
1 Corinzi 1:17-18 Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad evangelizzare, non però con sapienza di parola, affinché la croce di Cristo non sia resa vana. Infatti il messaggio della croce è follia per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio.
Come si determina ciò che è e ciò che non è un’ordinanza? L’ordinanza è caratterizzata da tre elementi:
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È stata comandata da Gesù?
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È stata osservata dagli apostoli e risulta dal Libro degli Atti?
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La pratica è spiegata nelle Epistole nel suo significato teologico?
Matteo 28:19 Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Atti 2:38 Allora Pietro disse loro: «Ravvedetevi (metanoeo) e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti coloro che sono lontani, per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà». 40 E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione». 41 Quelli dunque che ricevettero la sua parola lietamente furono battezzati; in quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
Il termine greco metanoeo significa “cambiare idea, pentirsi”. Cambiare idea in meglio, correggendo il cuore, avendo orrore dei propri peccati. Come possiamo vedere da questi versi, il battesimo è un comando del Messia, è stato praticato negli Atti e spiegato nelle epistole. Lo troviamo, ad esempio, anche nella “dottrina del fondamento” di Ebrei 6:1-2:
Perciò, lasciando l’insegnamento (logos) elementare su Cristo, tendiamo alla perfezione, senza porre di nuovo il fondamento del ravvedimento (metanoia) dalle opere morte e della fede in Dio, 2 della dottrina (didachè) dei battesimi, dell’imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
La dottrina del fondamento indica il percorso che dobbiamo fare per essere maturi. Non a caso menziona anche la resurrezione dei morti: è un elemento che ci dà prospettiva futura e solo chi ha idea della resurrezione e della vita eterna investe il presente per prepararsi al futuro!
In questi versi, lo scrittore di Ebrei parla della dottrina, ossia della verità rivelata e confermata dalla pratica apostolica, dei battesimi, al plurale. Secondo la Scrittura ne esistono infatti tre tipi:
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Il battesimo nel corpo di Cristo, l’unico essenziale per la salvezza.
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Il battesimo in acqua, necessario per il discepolato.
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Il battesimo nello Spirito Santo, essenziale per la potenza nel servizio.
I termini greci utilizzati per indicare il “battesimo” rimandano al significato di immergere fino al punto di sommergere. È illustrato dall’atto di immergere una stoffa bianca in un liquido che la colora e poi tirarla fuori.
La parola “identificazione” è la più importante per descrivere esattamente cosa significa battesimo. Per esempio, chi era battezzato da Giovanni Battista s’identificava con il messaggio di Giovanni e s’impegnava ad accettare il Messia quando sarebbe stato rivelato.
Matteo 3:11 Io vi battezzo in acqua, per il ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno neanche di portare i suoi sandali, egli vi battezzerà con lo Spirito Santo, e col fuoco.
Il battesimo cristiano in acqua rappresenta la nostra identificazione con Cristo e con la Sua:
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Morte: (separazione) dal sistema di questo mondo, dalla carne e dal peccato perché crocifissi con Cristo.
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Seppellimento – Colossesi 2:12 essendo stati sepolti con lui nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati, mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti.
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Risurrezione – Vita nuova e vita di vittoria.
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Camminare in novità di vita perché nuove creature (nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità).
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Ascensione e seduta nei luoghi celesti con Cristo – Efesi 2:6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù.
Uno dei più grandi messaggi che diamo quando ci battezziamo è quello di essere morti alla natura adamica. Abbiamo rinunciato alla nostra volontà per ubbidire alla volontà di Dio!
Galati 2:20 Io (in Adamo) sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io (in Adamo) che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo (in Cristo) nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato sé stesso per me.
Questo è il verso della rivelazione del “Tutto è compiuto”. Contiene verità importanti, ovvero che non abbiamo aggiunto Cristo nelle nostre vite come una religione, che non abbiamo dato la nostra vita a Cristo, ma è Lui che l’ha ridata a noi. Che siamo morti alla natura adamica, crocifissa con Lui. E che ora c’è una nuova creatura che vive in noi nella fede del Figlio di Dio.
La vita cristiana è, in altre parole, una vita sostituita: Cristo vive in noi e noi possiamo vivere nella Sua fede. Per Dio i giusti sono infatti coloro che vivono per fede, non secondo i loro sensi naturali:
Abacuc 2:4 Ecco, la sua anima si è inorgoglita in lui, non è retta, ma il giusto vivrà per la sua fede.
Ebrei 11:1 Or la fede è certezza (sostanza) di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono;
Ebrei 11:6 Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano.
La fede prende ora quello che Dio ha già compiuto per noi nel passato in Cristo!
Giovanni 19:30 Quando Gesù ebbe preso l’aceto disse: «È compiuto» (tetèlestai). E, chinato il capo, rese lo spirito.
Alla croce Gesù ha compiuto ogni cosa. Nel greco del Nuovo Testamento le Sue ultime parole sono rese con un solo termine: “Tetèlestai”. È una parola importante: il verbo è al tempo perfetto, che in italiano non esiste ma che si usa per esprimere un’azione che è stata completata nel passato con risultati che continuano a manifestarsi nel presente e nel futuro. Se il tempo passato denota un evento già accaduto, il tempo perfetto reca in sé l’idea di “ciò che è avvenuto ed è ancora oggi in vigore”. Insomma, quando Gesù ha gridato: “Tutto è compiuto”, intendeva dire: “È compiuto in passato, è ancora compiuto nel presente e continuerà ad essere compiuto nel futuro”!
Cosa ha compiuto per noi Cristo sulla croce?
Efesini 2:1 Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, 2 nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell’aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, 3 fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d’ira, come anche gli altri. 4 Ma Dio, che è ricco in misericordia per il suo grande amore con il quale ci ha amati, 5 anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù.
Come ambasciatori per Cristo, ora esercitiamo quindi il ministero della Riconciliazione, di cui parla 2 Corinzi 5:17:
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove.18 Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione, 19 poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione. 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro, e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio.
Non siamo nati per le cose terrene, siamo nati per Dio. Fino a che non lo realizzeremo, ci mancherà sempre qualcosa. Una volta realizzato e incontrato il Suo perfetto amore, non possiamo fare a meno di condividerlo con gli altri!